Storia di una rinuncia
IT
E se la rinuncia fosse la nostra unica salvezza? Il nostro atto di ribellione e di affermazione, contro un mondo che ci chiede risposte? E se la fragilità fosse la sola strada verso l’autenticità? Il ritratto racconta la storia di una ferita, di uno sguardo che punge e si nasconde e trova una cura nell’immaginazione, nel non definito, nel non rivelato. In fondo, ciò che cura le nostre mancanze è la rassegnazione, l’accettazione di ciò che si è, di ciò che resta e che poi ci lega agli altri. Alla fine, scopriamo che la rinuncia dà voce a nuovi silenzi, nuovi sguardi, a una nuova luce per farsi arte.
Nata a Verona tra una formazione scientifica e il ricordo della camera oscura di sue padre, Valeria Nanci si è laureata in Lettere moderne all’università di Padova e in Italianistica poi a Bologna. E’ proprio durante il suo percorso accademico che è diventata redattrice e fotografa della rivista letteraria ConAltriMezzi, in seguito di SherwoodFestival e infine ha iniziato a collaborare per alcune mostre tra cui una finanziata dal Comune di Padova per la riqualificazione di sei piazze patavine. Dopo alcuni anni di lavoro e sacrifici per costruire la sua carriera da insegnante, ha aperto il suo laboratorio di ritrattistica RosaPortrait a Verona, presso cui lavora attualmente.
EN
What if renunciation was our only salvation? Our act of rebellion and affirmation, against a world that demands answers from us? What if fragility was the only path to authenticity? The portrait tells the story of a wound, of a gaze that stings and hides and finds a cure in the imagination, in the undefined, in the unrevealed. Ultimately, what cures our shortcomings is resignation, the acceptance of what we are, of what remains and which then binds us to others. In the end, we discover that renunciation gives voice to new silences, new looks, a new light to become art.
Born in Verona between a scientific education and the memory of her father's darkroom, Valeria Nanci graduated in Modern Literature at the University of Padua and in Italian Studies then in Bologna. It was precisely during her academic career that she became editor and photographer of the literary magazine ConAltriMezzi, later of SherwoodFestival and finally she began to collaborate on some exhibitions including one financed by the Municipality of Padua for the redevelopment of six Padua squares. After a few years of work and sacrifices to build her career as a teacher, she opened her portrait workshop RosaPortrait in Verona, where she currently works.
ig: @rosa.portrait