GRENZE OUTDOOR
Opening 27.09 H 6 pm
27.09—19.10.2024
at Switch Lab, in Bucharest
Switch Lab in collaboration with Il Meccanico - Grenze Arsenali Fotografici @ilmeccanico_sanvitale and with the support of the Italian Cultural Institute of Bucharest
presents
KOCHAN by Alessandra Calò curated by Simone Azzoni.
“Geoanatomies, dermal maps, illusory planispheres, fantastic cartographies unite intimacy with universality...”
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IT
Inaugurazione 27.09 H 18.00
27.09—19.10.2024
presso Switch Lab, Bucarest
Switch Lab in collaborazione con Il Meccanico - Grenze Arsenali Fotografici e con il sostegno di Istituto Italiano di Cultura di Bucarest presenta
KOCHAN di Alessandra Calò a cura di Simone Azzoni.
“Geoanatomie, mappe dermiche, planisferi illusori, cartografie fantastiche uniscono l’intimità all’universalità…”
In attesa della mostra di Wim Wenders all’interno della VII edizione del Festival Internazionale di Fotografia Grenze-Arsenali Fotografici “Verzicht
vi invitiamo alla proiezione del documentario Nick’s Movie-Lampi sull'acqua di Wim Wenders. 1980, Germania
selezionato per la rassegna “Queste cinque lacrime sulla mia pelle” organizzata dal Bridge Film Festival in collaborazione con il Dipartimento di Culture e Civiltà dell'Università di Verona e Grenze-Arsenali Fotografici
13 luglio alle 17:30 presso il Teatro Satiro Off, entro il Bridge Film Festival
presentazione a cura di Chiara Zanini assistente organizzativo e curatoriale di Grenze e Circolo del Cinema
info:
Ingresso libero per gli studenti + acquisizione 1 CFU
ingresso con tesseramento Associazione Diplomart per gli esterni
Lunedì 24 giugno ore 17-18.30
TORNO INDIETRO UN ATTIMO. Along a River
Artist Talk, in italiano, nell’ambito della serie ART ECOLOGIES (NICHE)
con Esther Kinksy (scrittrice), Antonio Rovaldi (artista), Francesco Vallerani (geografo, NICHE), Angelika Burtscher e Daniele Lupo (curatori Lungomare).
Modera Cristina Baldacci (storica dell’arte, NICHE)
Benvenuto di Francesca Tarocco (direttrice NICHE)
Androne, Ca’ Bottacin, Venezia
A cura di Lungomare Bozen-Bolzano, in collaborazione con Museion, NICHE e Grenze - Arsenali Fotografici, il progetto ha vinto il bando Strategia Fotografia 2023.
Prenotazioni su https://www.unive.it/data/33113/26/8887
Torno indietro un attimo di Antonio Rovaldi
Inaugurazione
14.05.2024, ore 19
Foto Forum, Weggensteinstraße, 3, 39100 Bolzano-Bozen
Con Antonio Rovaldi e Esther Kinsky
15 maggio-15 giugno 2024
Martedì 14 maggio alle ore 19 inaugura a Foto Forum Torno indietro un attimo, la mostra di Antonio Rovaldi a cura di Angelika Burtscher e Daniele Lupo, prodotta da Foto Forum e Lungomare.
Il progetto racconta il fiume Adige tramite un’ampia serie fotografica, un’installazione sonora, un video e un libro dal titolo Morgen – Torno indietro un attimo, pubblicato da Quodlibet. In occasione dell’inaugurazione, il volume sarà presentato durante una conversazione tra l’artista Antonio Rovaldi e Esther Kinsky, tra le autrici.
Il progetto è l’esito di un programma di residenza espansa che l’artista ha svolto tra la primavera e l’inverno 2023. Attraverso la pratica lenta del camminare, Antonio Rovaldi ha esplorato il fiume Adige e l’ambiente fluviale circostante, dalla fonte al Passo Resia in Alta Val Venosta, fino alla foce a Rosalina e Chioggia, in Veneto. Durante l’esperienza diretta che Rovaldi ha fatto del paesaggio fluviale e acquatico, il lavoro fotografico si arricchisce di restituzioni sonore e video dando vita a un racconto a più voci di una geografia umida ed elastica.
Da giugno, inoltre, la mostra si espande negli spazi pubblici delle affissioni in città portando a Bolzano immaginari fluviali lontani, provenienti da altri progetti fotografici dell’artista.
Il progetto Torno indietro un attimo è sostenuto da Strategia Fotografia 2023, promosso da Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Co-finanziato da Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige e Comune di Bolzano, il progetto è prodotto da FotoForum e Lungomare, e realizzato in collaborazione con THE NEW INSTITUTE Centre for Environmental Humanities (NICHE), Università Ca' Foscari Venezia e Grenze-Arsenali Fotografici, Verona. La serie fotografica entrerà a far parte della collezione di Museion - Museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano.
GRENZE OUTDOOR
Centro Luigi Di Sarro, Grenze-Arsenali Fotografici e Officine Fotografiche presentano
DEEP IN THEIR ROOTS, ALL FLOWERS KEEP THE LIGHT di Anna Maria Antoinette D’addario, a cura di Simone Azzoni e Francesca Marra
ANIMA NATURAE di Giordana Citti e Annalaura Tamburrini, a cura di Marco Rapaccini
Opening 4 maggio ore 18:30
4-25 maggio 2024
Centro Luigi Di Sarro, via Paolo Emilio 28 - Roma
GRENZE OUTDOOR | Belgrade Photo Month
Still Birth
Maternità massima. Il lavoro di Chiara Ernandes agisce su due piani generativi, entrambi assoluti. Still Birth, libro e progetto, si fa in quest'allestimento pulsazione soggettiva, esistenziale sul parto dell'immagine e su quello eruttivo, germinale della Natura. Due genesi che sovrapponendosi aprono una parentesi di tempo sospeso. L'uomo, il medico, il padre, la famiglia stanno a guardare: tra gli archetipi e la chora. Chiara era, non è, e sarà altro. Lungo questa linea si sviluppa il dialogo con la materia che ribolle dal ventre naturale del boschivo, dello ctonio, della notte. Epifanie di luce sublimano momentaneamente il suolo e le voragini che vi si aprono. Verticalità esplosiva, orizzontalità che sprofonda lo sguardo. Il tempo dei fatti, della cronaca sta nell'arcipelago degli eventi a testimoniare una linea temporale, tutta umana. Ma in questo rimbalzo di ritmi figurativi e ricorrenze di forme, urge il discorso sull'immagine e il suo istantaneo metabolismo. Il liquefarsi dei confini è l'impossibilità di trattenere riconoscibilità e chiarezza. Nel fantasma dell'immagine si perde il ruolo storico della fotografia. Foto di archivio, documento, racconto, si fanno diafane apparizioni nell'utero fecondo.
Simone Azzoni
La nascita di un figlio è un rincorrersi di ore spiazzanti. È un evento catartico. Una transizione. Ma, a volte, l’attesa catarsi si strozza in un suono spezzato. E camici senza volto recitano un vuoto vocabolario medico, fatto di speranze e rassegnazioni. Ogni storia famigliare custodisce il proprio. Chiara Ernandes, in una notte d’estate del 1989, nacque morta. Lo rimase per cinque lunghi minuti. Le narrazioni più retoriche e sensazionaliste ricamerebbero sul dolore di una madre. Sull’impotenza febbrile di un padre. Sulla frenesia dei medici, sacerdoti di un culto razionalista, in cerca di un piccolo miracolo laico. E sul sollievo di quel primo respiro. Ma tralascerebbero un soggetto fondamentale, la neonata. Quasi che l’acerba sfera emotiva di quella bambina, la rendesse impermeabile alle variazioni di un mondo ancora sconosciuto. E che per cinque interminabili minuti l’ha fatta attendere sulla soglia. Still Birth non è solo un libro, è il risultato di un imprinting visuale, di un limbo che si è impresso nel subconscio di una bambina che ha deciso di attendere nell’altrove, prima di rivendicare il proprio diritto a esistere. Queste pagine vanno a ricostruire l’unicum di una donna ormai trentenne che non ricorda quella bambina, ma che sente un’energia terrosa scorrerle dentro. Quella che gli spagnoli chiamano Duende, e che Garcìa Lorca descriveva così: “Il Duende appartiene a pochi. È l’energia della terra. Si sa solo che brucia il sangue come un tropico di vetri, che estenua, che respinge tutta la dolce geometria appresa, che rompe gli stili, che si appoggia al dolore umano inconsolabile.” In questa inquietudine Still Birth ha preso vita. Dalle prime fondamenta narrative abitate da paesaggi immoti, da panorami rocciosi - dal Duende, appunto, che in quei cinque minuti le si è annidato dentro -, Chiara Ernandes ha proseguito il suo incessante vagare. In quegli scenari sospesi, si è andata a sedimentare un’altra narrazione, quella dell’Io. Still Birth è diventato la ricostruzione del proprio passato, partendo da un epicentro, la non-nascita, per arrivare a comprendere sé stessa e il proprio immaginario. Oggetti familiari, immagini di archivio, un simbolismo allusivo e poetico, i reperti clinici della propria nascita, tutti questi linguaggi contribuiscono a dilatare quei cinque minuti, rendendoli un punctum narrativo fondamentale, attorno a cui ruota l’esistenza stessa dell’autrice. Un’esistenza scandita anche dalla ricerca incessante della propria immagine. Chiara Ernandes si sofferma sul suo viso come a volersene riappropriare fin nei minimi dettagli, quasi non le appartenesse. Lo fotografa ossessivamente, comparandolo con quello del padre e della madre, dissolvendolo nella luce. Fino ad arrivare a renderlo una maschera, scolpita nel gesso, trasformandolo così in un simulacro, una scultura imperturbabile allo scorrere del tempo. Il creare un calco con le proprie fattezze evoca tradizioni ancestrali, crepuscolari. Ma non è una maschera funeraria quella di Chiara Ernandes. È il lascito della farfalla, quando abbandona il proprio bozzolo, ormai trasmutata. Questo forse è il valore profondo di Still Birth. Prima ancora di una poetica indagine sul proprio passato, della celebrazione del proprio essere al mondo, Still birth è la fine di un viaggio. È un rito di passaggio in cui l’autrice raccoglie e condensa il suo essere, amplificandolo e riassimilandolo. E apprestandosi, così, a proseguire il proprio cammino.
Francesco Rombaldi
Chiara Ernandes (Roma, 1989)
Chiara Ernandes è un’artista visiva che vive tra Roma e Viterbo.
Dopo il liceo frequenta la Scuola Romana di Fotografia interessandosi, poi, alla fotografia di scena. Inizia a lavorare come fotografa di scena nell’ambito del teatro contemporaneo e delle arti performative.
Nel 2018 incontra Francesco Rombaldi fondatore di Yogurt Magazine e di uno spazio focalizzato sulle arti visive e la fotografia contemporanea. Tra il 2018 e il 2021 lavora e realizza “Still Birth”, una ricerca autobiografica nella quale affronta e approfondisce diversi temi personali relativi alla sua nascita, ricerca che pone le basi e struttura la sua ricerca artistica. Il lavoro è diventato un libro nel 2021 pubblicato da Yogurt Editions, presentato in occasione di Charta, festival biennale di fotografia contemporanea a Roma.
Nel 2022 vince Giovane Fotografia Italiana, esponendo ‘Still Birth’ nell’ambito di Fotografia Europea a Reggio Emilia.
Viene invitata ad esporre all’Athens Photofestival 2022 e arriva finalista al Festival Circulation(s)’22 e in shortlist nell’ambito di diversi festival internazionali. Nel 2023 viene invitata all’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma nell’ambito di Eyes On Tomorrow, organizzato e curato da Giovane Fotografia Italiana. Negli ultimi anni l’autrice ha arricchito il suo percorso di ricerca grazie anche alla partecipazione a diverse residenze artistiche, che le hanno dato modo di lavorare con nuovi media e utilizzare un linguaggio visivo multidisciplinare.
https://www.instagram.com/chiara.ernandes/
GRENZE OUTDOOR
Magazzini Fotografici Con Grenze Arsenali Fotografici e GU.PHO
presentano
Carlo e Luciana da In Almost Every Picture n. 17
di Erik Kessels e Sergio Smerieri
inaugurazione: sabato 6 aprile 2024 ore 18:00
Domenica 7 apertura straordinaria 14:30-17:30
Periodo: 6.04-12.05.2024
Luogo: Magazzini Fotografici
Indirizzo: Via S. Giovanni in Porta 32, Napoli
Orario: dal Mercoledì al Sabato 11:00-13:30 / 14:30-20:00 ⎢ Domenica 11:00-14:00
Ingresso Libero
Direzione Organizzativa: Magazzini Fotografici
curatela: Simone Azzoni
mostra prodotta da Grenze-Arsenali Fotografici (Verona, feb.2023)
in collaborazione con GU.PHO
GRENZE OUTDOOR
Dolce Via Nova di Charle H. Traub
mostra + presentazione libro
3 feb H. 18.00
3 feb - 31 marzo
presso Magazzini Fotografici, Napoli
"...I luoghi da lui immortalati potrebbero risultarci familiari, noti anche a chi non ha mai avuto l’occasione di visitare lo stivale, i punti di riferimento del fotografo appaiono prevalentemente sensoriali. Spiccano le movenze di persone che agiscono in pubblico, il portamento dei turisti in posa, la freschezza della frutta estiva, il tepore del sole o l’odore della polvere d’intonaco..."
«Vedi le nostre debolezze, ci spogli e ci denudi, fai l’amore attraverso la fotocamera e infine ci veneri».
Luigi Ghirri, a proposito di Traub
Mostra prodotta da Grenze-Arsenali Fotografici
in collaborazione con Lazy Dog Press
Organizzazione Magazzini Fotografici
Dolce Via Nova di Charles Traub trova nel White Cube il luogo adeguato per farsi osservatorio malinconico e scanzonato di un’Italia smarrita nell’omologazione.
Il White Cube esalta l’immagine come finestra che ricuce il rapporto tra lo spazio e un mondo che qui trova protezione e cura. Nel rumore materico della città, Magazzini si ritaglia una possibilità di meditare su un paesaggio perduto che filtra dalle finestre e si trasforma nello sguardo di Traub.
Decontestualizzazione e ricontestualizzazione continua uniscono finestre e cornici che ci ruotano attorno in una giostra di cui noi siamo centralmente il perno.
Perché quella di Traub è un'Italia che non c'è più. Un'Italia di frammenti, di luoghi diversi, eterogenei, provvisori. Un’Italia che la macchina fotografica raccoglie in un riconoscibilissimo nonluogo.
Proprio come il White Cube su cui viaggia il punto e il contrappunto cromatico a dettare i battuti, le pulsazioni di un’Italia minor.
Ne sentiamo l'aria e i colori, ma ogni riferimento a fatti e persone è puramente scanzonato, ironico.
“Dolce Via Nova” non è un luogo solo: di unitario ha il tempo, quegli anni Ottanta attraversati – non certo la prima volta e una volta sola - dalla Lombardia alla Sicilia per indirizzare la bussola dell'obiettivo su una G-io Grafia personale, una mappa lungo tracce riconoscibili ma sentimentali.
Forse alla ricerca dell'italico DNA forse del genius loci, paesaggi solo apparentemente diversi si ritrovano in quelle ricorrenze che tanto hanno appassionato altri viaggiatori venuti dal nord Europa: la luce calda delle città, delle campagne e tagliente del mare, l'indolenza, il peso retorico e spettacolare della storia, la spensieratezza ostinatamente e comunque.
C'è in ogni scatto qualcosa che ci rende familiari, riconoscibili, anche luoghi che non appartengono alla nostra esperienza. C'è una bottiglia di birra tra gli scogli del lungo mare, le angurie lungo la strada a tracciare una linea sghemba, obliqua sulla mappa di Traub.
Lungo quella linea camminano personaggi felliniani, turisti a se stessi, perfomer e attori di una Commedia tutta italiana, comparse e caricature di un teatro che si popola per resistere all'omologazione. Anche se qualcosa di questi scatti ci riporta alle tele fiorentine e romane di Corot, lo sguardo scanzonato di Traub tra salti e colpi di nostalgia, ha la curiosità di quel Luigi Ghirri con cui percorrendo la penisola da Nord a Sud condivide lo sguardo inedito sulle cose.
Perché in fondo Charles Traub crede che il fotografo sia un tipo unico di turista, uno che è spinto "con una sorta di scopo a scoprire, in ciò che stiamo vedendo, noi stessi".
testo curatoriale di Francesca Marra e Simone Azzoni
OPEN CALL
iscrizioni dal 16/11/23 al 30/01/24
Torno indietro un attimo. Along a river
Progetto vincitore del bando Strategia Fotografia 2023
Siamo felici di annunciarvi che il progetto “Torno indietro un attimo. Along a River” di Antonio Rovaldi è stato selezionato tra i vincitori del bando Strategia Fotografia 2023.
“Torno indietro un attimo. Along a river” è una riflessione fotografica che vede come protagonista il fiume Adige. Antonio Rovaldi, attraverso la pratica lenta del camminare, esplorerà il fiume e l’ambiente fluviale circostante, dalla fonte alla foce. L’intento dell’artista è quello di restituire un racconto fotografico di una geografia umida ed elastica, di un’esperienza diretta con il paesaggio fluviale e acquatico. Interrogandosi sull’atto dell’attraversamento, il racconto restituisce inoltre una storia di confine che caratterizza i territori che il fiume Adige percorre, dalla fonte al Passo Resia in Alto Adige, fino alla foce a Rosalina e Chioggia, in Veneto.
“Torno indietro un attimo. Along a river” è un progetto che nasce dalla collaborazione di diverse istituzioni culturali quali Foto Forum, Lungomare, Museion, NICHE (THE NEW INSTITUTE Centre for Environmental Humanities) e Grenze-Arsenali Fotografici. Grazie a questa rete il progetto prevederà un programma di attività presso le città che si trovano lungo la traiettoria del fiume, a Bolzano, Verona e Venezia.
Un progetto a cura di Angelika Burtscher e Daniele Lupo
Prodotto da Foto Forum e Lungomare
Nell’ambito del progetto Flux – Azioni ed esplorazioni fluviali
Outdoor
OUTDOOR
Un viaggio in un mondo abitato da soggetti intriganti anche se spesso considerati marginali, irrilevanti, trasparenti alla società e ai media. La mostra fotografica di Lina Pallotta I AM I, allestita dal 22 novembre al 2 dicembre 2023 negli spazi di Atelier Sì (via San Vitale 69 a Bologna), è un evento speciale del festival perAspera, organizzato da Nove Punti Aps nell’ambito del Patto di Collaborazione LGBTQIA+ del Comune di Bologna, in collaborazione con il festival internazionale di fotografia Grenze-Arsenali Fotografici di Verona.
Inaugura la mostra, mercoledì 22 novembre alle ore 19.00, un dialogo tra l’autrice - la fotografa Lina Pallotta, di cui il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato ha appena ospitato la prima personale in un’istituzione pubblica italiana - Porpora Marcasciano, scrittrice, Presidente della Commissione Pari Opportunità del consiglio comunale di Bologna, storica attivista del MIT Movimento Identità Transessuale, come l'altra protagonista dell'incontro, Valerie Taccarelli, attivista trans-femminista e per i diritti umani. Il dialogo, moderato da Francesca Marra, co-direttrice artistica del festival Grenze, sarà arricchito da una lettura di Fiorenza Menni, regista, attrice e cofondatrice di Ateliersi.
Lina Pallotta, fotografa, insegnante e curatrice, negli anni ’80 si trasferisce a New York dove si diploma in Fotogiornalismo e Documentario fotografico all’International Center of Photography. Da sempre attratta dalle storie di rivalsa meno gridate, dalle culture underground e dalle sottoculture, costruisce narrative alternative al racconto dominante lavorando non sulla singola immagine, ma su un insieme di fotografie, con un approccio documentaristico.
Gli scatti di I AM I presentano tre attiviste del movimento transessuale e transgender italiano. La prima è Porpora Marcasciano, militante per i diritti umani e già presidentessa del MIT fino alla sua elezione al consiglio comunale di Bologna nel 2021. Lina Pallotta conosce Porpora a Napoli nel 1977: dalla stessa parte delle barricate negli anni caldi della protesta, sono ancora oggi legate da una profonda amicizia. Le opere in mostra ritraggono poi Valerie Taccarelli, attivista trans senza sconti, che la fotografa incontra ancora una volta a Napoli, frequentando i movimenti femministi, e Loredana Rossi, presidente di ATN, Associazione Transessuale Napoli.
Attraverso la fotografia Lina Pallotta cerca una connessione personale con il soggetto, momenti intimi, di vicinanza. Con I AM I realizza un’indagine ampia, fatta di amicizie decennali e incontri recenti; tesse un filo nascosto che s’intreccia con l’esperienza vissuta, tracciando la sua percezione del mondo. Con la fotografia non esploro la distanza, ma anzi cerco di afferrare sentire e mostrare ciò che è là fuori – scrive. È nel caos delle emozioni, nel disordine effimero e imperfetto della vita personale che fugaci e mutevoli momenti di verità prendono forma. E, tra gli interstizi dei segni e simulacri della contemporaneità, spero si insinui la gioia della solidarietà e una timida sovversione.
La mostra nasce sull’onda di una riflessione legata alla giornata TDoR - Transgender Day of Remembrance, che ogni anno, il 20 novembre, commemora le vittime dell’odio e del pregiudizio verso le persone transgender. L’obiettivo di Nove Punti Aps e del festival perAspera è stimolare un pensiero sul presente tramite l’arte, come accaduto in passato con due eventi che hanno toccato i temi dell’esplorazione del corpo e della trasformazione dell’identità: You Will Be There di Ohm Panphiroj, una serie di autoritratti che esplorano identità, sessualità e ruolo di genere (2021) e The Flutter MtF/FtM, progetto fotografico di Giorgia Chinellato dedicato ai volti e corpi in transizione, realizzato nell'ambito di ART CITY Segnala 2020. Nella convinzione, pienamente espressa dal lavoro di Lina Pallotta, che la memoria sia uno strumento necessario per leggere il presente e affrontare il futuro.
LINA PALLOTTA
Fotografa documentaria nata a San Salvatore Telesino (BN) nel 1955, si trasferisce a New York alla fine degli anni ottanta, dove si diploma in Fotogiornalismo e Documentario fotografico all’International Center of Photography. Spinta da una forte motivazione a fare la differenza, è attratta dalla cultura underground, dalle sottoculture, dalle storie meno gridate, dalle donne del Messico, dalle persone che hanno storie di rivalsa da raccontare. Tra i lavori più conosciuti: Porpora e Valerie (2013); BASTA – to Work and Die on the Mexican Border (1999), sulla vita delle lavoratrici messicane nelle fabbriche di frontiera.
Ha esposto in mostre personali e collettive in Europa e negli Stati Uniti e pubblicato in riviste nazionali e internazionali. Dalla metà degli anni 2000 svolge regolarmente seminari e conferenze presso numerosi enti e realtà tra i quali l’International Center of Photography e l’Empire State College di New York; Frontline Club, Londra; Spazio Labo’, Bologna; Limes, Cagliari; Minimum, Palermo; F.project – Scuola di Fotografia e Cinematografia, Bari. Tiene il master annuale SHOOT! Narrazione e Ricerca ad Officine Fotografiche Roma ed è stata membro del comitato scientifico di Fotoleggendo, per il quale ha curato le mostre di Morten Andersen, Birgitte Grignet, Jason Eskenazi, Katrien De Blauwer, Michael Ackerman e Igor Posner. È stata la direttrice artistica di Gazebook: Sicily Photobook Festival 2017. Nel 2014 vince il Premio Osvaldo Buzzi dell’International Trophies of Photography BN. Le sue opere sono conservate in collezioni private e musei, come Craf – Centro Ricerca Archiviazione Fotografia e la collezione di Donata Pizzi.
NOVE PUNTI APS
Nove Punti APS indaga le convergenze tra i diversi mezzi di espressione artistica, sviluppandone le molteplici intersezioni, mettendo in relazione vicendevole artisti, luoghi e comunità. La sua principale espressione è perAspera festival: la piattaforma multidisciplinare, che interseca gli spazi architettonici con interventi di artisti del Contemporaneo. Nato a Bologna nel 2007 nella settecentesca Villa Aldrovandi Mazzacorati, negli anni il progetto si amplia, includendo tra i suoi obiettivi l’abitare temporaneo delle arti performative in luoghi non deputati, antichi e urbani, anche della Città Metropolitana, intervenendo nel tessuto culturale con una programmazione realizzata in sinergia con persone, associazioni, Istituzioni culturali del territorio.
Le attività di Nove Punti Aps - perAspera festival sono realizzate con il contributo del Comune di Bologna.
La mostra I AM I è prodotta da Grenze - Arsenali Fotografici in occasione del festival, Stampe di Samuele Mancini; Sponsor tecnico Canson Infinity.
22.11 – 02.12-2023 / dal lunedì al sabato / h 17.00 – 20.00 (Vernissage: 22.11.2023 ore 19.00)
La mostra resterà chiusa il 24 e 25 novembre
Atelier Sì, via San Vitale 69, Bologna
INGRESSO LIBERO
Le vincitrici del Premio Nazionale Musa per fotografe 2023
Anche quest’anno la partecipazione è stata altissima!
Queste talentuose fotografe si sono distinte grazie a una visione unica e linguaggio coerente, funzionale ai propri progetti.
Complimenti alle vincitrici per il loro impegno, la loro passione e l'ispirazione che portano ad altre fotografe!
La GIURIA composta da: Luisa Bondoni, Silvia Camporesi, Francesca Marra e Sara Munari ha decretato come
Prima classificata settore ricerca e progetto personale:
Serena Radicioli con il progetto: Non sei più tornato
Un progetto molto personale, un viaggio profondo e intimo, un'esplorazione delle sfumature della vita e delle emozioni che legano l’autrice alla vita del padre che una sera non rientra a casa… Con un linguaggio estremamente contemporaneo, Serena ci racconta uno spaccato emozionalmente sconvolgente della sua vita.
Prima classificata settore reportage:
Maria Teresa Brambilla con il progetto: From the alps. Women
Il progetto ha conquistato la giuria per la sua linearità nel linguaggio classico del reportage, la sua importanza culturale e la sua potenziale ispirazione.
Un progetto positivo, ben strutturato e approfondito nel tempo di realizzazione.
Prima classificata settore ritratto e fotografia di scena:
Francesca Dusini con il progetto: Švejk
Eccellente scelta di piccoli momenti scattati durante gli spazi tra uno spettacolo e l’altro, le prove, il backstage, con un tocco di ironia e un linguaggio non usuale per il genere della fotografia di spettacolo.
Per sottolineare l’alta qualità dei progetti e il talento delle autrici la Giuria ha deciso di assegnare una
Menzione d’onore
Chiara Innocenti con il progetto: Meraviglie presenta
Una meraviglia dopo l’altra le immagini di Chiara Innocenti che ci racconta il cambiamento del circo e delle abitudini di chi lo vive e lo crea anche con nuove tecnologie digitali senza perdere la poesia del tempo passato.
La prima mostra della vincitrice del settore Ricerca e progetto personale si terrà da Musa fotografia in data 20 Dicembre, ore 20,30 da Musa fotografia.
PRESTO ALTRE NEWS
Outdoor
scarica il programma completo del festival perAspera
Verona risuona
programma completo dal 31/05 al 03/06 su http://www.veronarisuona.org/archivio/programma-ecosfera2022
🔴 2 GIUGNO VERONETTA RISUONA ore 16:00-23:00 LOVE/HATE, contaminazione sonora di bar, ristoranti, gallerie d’arte e centri culturali di Veronetta.
🔷presso Il Meccanico, Grenze-Arsenali Fotografici via San Vitale 2/b 16:30 // 18:30 // 19:30 Live performance Maya Wahlberg (Svezia)performance di sound art PAPERDOVE di Tobias Ljungman (Svezia) performance di sound art + MoSTra. Herbarium. I fiori sono rimasti rosa. Di Alessandra Calò, lavoro prodotto dai musei civici di Reggio Emilia. Nelle stanze adiacenti potrete vedere le opere di Karmen Corak e Stéphanie Lugassy.
Merveilleux jardin di Stèphanie Lugassy
a cura di Simone Azzoni
20/05 - 04/06
Vernissage: 20/05 H 18.30.
Il Meccanico | Grenze-Arsenali Fotografici
Via San Vitale 2/B, 37129 Verona
info: sabato e domenica H 10.00 - 12.00 e H 15.00 - 19.00, dal lunedì al venerdì H 16.00 - 19.00 su prenotazione al numero 327-7341027
grenze.arsenali.fotografici@gmail.com
THE STRANGE QUOTIDIAN
18/05 - 01/07
Vernissage 18/05 H 18.00
Isolo17 Gallery
Via Venti Settembre, 31b, 37129 Verona VR
Antonella Gandini / Helen Wilks / Natalia Zagorska-Thomas
A cura di: Natalia Zagorska-Thomas
The Strange Quotidian è una mostra in cui tre donne: un’italiana, un’inglese e una polacca, che sono rispettivamente: fotografa, pittrice e scultrice, presentano un evento nel quale il loro lavoro convive strettamente all'interno dello stesso spazio per creare un dialogo interdisciplinare. L’ambiente è inteso come un "teatro dell'ordinario" in cui tre diverse forme di espressione visiva sono unite dall'uso, da parte delle protagoniste, della narrativa personale, della corporeità e dell'esperienza vissuta come movente di significato. Ogni artista affronta il tema del quotidiano (che significa ogni giorno o ordinario) in un modo unico; Antonella Gandini usa la fotografia per interferire con le tradizioni accettate della ritrattistica femminile al fine di sovvertirne il canone imposto dallo sguardo maschile; Helen Wilks presenta frammenti dipinti di esperienze vissute, spesso ricordi d'infanzia, che cercano di trascendere il momento stesso e tentano di fuggire, a volte letteralmente, oltre i bordi della tela dipinta. Natalia Zagorska-Thomas prende oggetti ordinari, rotti, vestiti scartati e altri accessori e li trasforma in strane nuove creature intente a mantenere la propria natura oltre quella imposta come artefatto. In tutti i casi le artiste, richiamano l'attenzione su ciò che generalmente si ritiene insignificante o ordinario per presentare temi molto più ampi e complessi, che resistono ai tentativi di definizioni semplicistiche.
Isolo17 Gallery in collaborazione con Grenze - Arsenali Fotografici
e con ArtVerona
Ottantuno di Isacco Emiliani
Ottantuno racconta il viaggio di Isacco e di suo nonno durato sette anni alla scoperta degli alberi secolari del territorio italiano. Le immagini notturne degli alberi monumentali più valorosi sono anche un prezioso libro d’arte che racconta il valore dei grandi testimoni verdi, il rapporto d’amore tra nonno e nipote e la cura che dobbiamo avere per la nostra terra.
Vernissage e incontro con l'artista: 13/05 H 17.00.
13/05 - 28/05
Serre Comunali, Via Goffredo Mameli n. 6.
INGRESSO LIBERO
Orari e giorni apertura:
Sabato 13 maggio dalle 15 alle 19.00, Domenica 14 maggio dalle 10 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Sabato 20 maggio dalle 15.00 alle 19.00, Domenica 21 maggio dalle 10 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Sabato 27 maggio 15.00 alle 19.00, Domenica 28 maggio dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15 alle 19.00
327-7341027
grenze.arsenali.fotografici@gmail.com
Isacco Emiliani (1991) è un fotografo e videomaker italiano, il suo lavoro si basa su progetti a lungo termine che raccontano l’ambiente e il rapporto tra l’uomo e la natura. Lavora e realizza progetti e storie in collaborazione con enti, Onlus e aziende; svolge programmi formativi per le scuole e workshop fotografici immersivi. Dal 2016 è autore del progetto autonomo e in corso Arctic Visions, una collana composta da più collezioni per raccontare le regioni artiche sensibilizzando con le immagini la loro grande bellezza e fragilità (White Finland, 2017; Prehistoric Norway, 2018; Native Alaska, 2019; No Man’s Terra Svalbard, 2020). Nel 2022 ha pubblicato Ottantuno con NutsForLife, un libro d’arte dedicato ai grandi alberi incontrati con suo nonno in sette anni di cammini notturni. I suoi lavori sono stati presentati in rinomati luoghi espositivi tra cui: il Festival Circulation(s) al CENTQUATRE-Paris (Parigi 2023), Gallerie D’Italia – Inside (Torino 2022), La Cappella – Panoramic Festival (Barcellona 2022), il Museo di Scienze Naturali di Granollers (Granollers 2022), Auditorium Parco della Musica – Centenario dei parchi italiani (Roma, 2022), Les Cultures Odv (Lecco, 2021), Grenze – Arsenali Fotografici (Verona , 2021), il MIC – Museo Internazionale della Ceramica (Faenza, 2018). Sono stati inoltre segnalati e pubblicati da: Il Provinciale (Rai 2), Geo (Rai 3), Radio Deejay, Topolino, GQ, Arca di Noè (Canale 5), La Stampa, Artwort, Il Sole 24h, 361 Magazine, Montagne 360, La Repubblica, The Mag 54.
ottantuno is an evocative book that will leave hauntingly beautiful images imprinted on your mind, and in your heart. It tells of a close bond between a boy and his grandfather, and of their love of trees. I too love trees and the mystery of being in nature at night. When I was studying chimpanzees in Tanzania, I often stayed up in the mountains over night. And then, familiar friends were transformed into beings from fairy tales, their trunks shining silver in the moonlight, their branches etched against the blackness of the star-studded sky. It was after losing his son, that grandpa Tonino began taking Isacco on night time pilgrimages, to visit iconic trees; pilgrimages that were enriched by many of the people they met along the way. Now, all these years later, they are sharing those experiences with us through these mysterious and haunting photographs, mightily able to recreate the magic of Isacco’s childhood.
Jane Goodall
Il Meccanico APRE le sue porte con il progetto
“Herbarium. I fiori sono rimasti rosa" di Alessandra Calò,
tra i vincitori della IV edizione del Premio New Post Photography di MIA Photo Fair,
progetto di in collaborazione con Reggio Emilia Città Senza Barriere e Musei Civici di Reggio Emilia, e con ArtVerona
a cura di Francesca Marra e Simone Azzoni
Vernissage: 12/05 H 18.30.
12/05 - 04/06
Il Meccanico | Grenze-Arsenali Fotografici
Via San Vitale 2/B, 37129 Verona
info: sabato e domenica H 10.00 - 12.00 e H 15.00 - 19.00, dal lunedì al venerdì H 16.00 - 19.00 su prenotazione al numero 327-7341027
Alessandra Calò è un’artista che utilizza differenti mezzi per approfondire temi legati all’identità e alla memoria. Pratica dominante nel suo lavoro è il recupero e la reinterpretazione di materiali d’archivio attraverso i quali non intende attuare una rievocazione nostalgica del passato ma proporre una nuova visione della realtà.
Nel 2015 partecipa a Fotografia Europea con il progetto Fotoscopia, che entra a far parte della collezione Artphilein Foundation (Svizzera); nel 2016 il suo progetto Secret Garden vince il Premio Combat per l’Arte Contemporanea e successivamente realizza il suo primo libro d’artista (2018, Danilo Montanari Editore) - menzione speciale al Premio Bastianelli come miglior libro fotografico pubblicato in Italia - che successivamente entra a far parte della Collezione Maramotti, Donata Pizzi, MoMA e Met Museum.
Nel 2018 partecipa a Circulation Festival (Parigi) con il progetto Kochan, ed una personale all’IIC di Madrid per la XIV Giornata del Contemporaneo.
Nel 2022 partecipa al festival Fotografia Europea con HERBARIUM i fiori sono rimasti rosa, progetto commissionato e realizzato in collaborazione con Musei Civici di Reggio Emilia.
Nello stesso anno partecipa al festival canadese Rencontre Photo Gaspésie (Quebec) ed al festival RAKFAF Ras Al Khaimah Fine Arts Festival (Emirati Arai Uniti)
E’ tra gli artisti selezionati per IMAGINARIUM: nuove produzioni e sperimentazioni nella fotografia italiana contemporanea, per Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Vive e lavora a Reggio Emilia.
HERBARIUM i fiori sono rimasti rosa
Alessandra Calò
Sono stata coinvolta nel progetto che pone l’attenzione sul tema dell’incontro tra fragilità e creatività, promosso da Reggio Emilia Città senza Barriere e denominato Incontri! Arte e persone.
Ad accompagnarmi nella realizzazione di un’opera, sei ragazzi con differenti disabilità: Paolo, Valentina, Flavia, Cinzia, Caterina e Valentina.
Incuriositi dalla ricca collezione custodita ed esposta a Palazzo dei Musei, il focus è caduto sugli erbari ed una riflessione sul loro significato. Nonostante il carattere scientifico che contraddistingue le collezioni ivi custodite, ci siamo soffermati sullo “sguardo romantico” scoperto nel quaderno-erbario (datato 1883) del quattordicenne Antonio Casoli Cremona. Seguendo un percorso emozionale, ci siamo cimentati nell’osservazione della natura, nell’approccio al “gesto di cura” e successivamente alla realizzazione di un erbario rayografico.
Herbarium. I fiori sono rimasti rosa nasce quindi come indagine umana, focalizzandosi sul concetto di cura e diritto alla bellezza, attraverso l’osservazione di tutto ciò che nasce in maniera spontanea, selvatica e non programmata, che – contrariamente a quanto si pensi (erbacce, malerbe) – può risultare risorsa e punto di partenza per divenire opera d’arte.
Progetto di Alessandra Calò in collaborazione con Reggio Emilia Città Senza Barriere e Musei Civici di Reggio Emilia
Il Meccanico APRE le sue porte e in una delle sue stanze troverete FLORA, un dittico di Karmen Corak
a cura di Simone Azzoni
Vernissage: 12/05 H 18.30.
12/05 - 04/06
Il Meccanico | Grenze-Arsenali Fotografici
Via San Vitale 2/B, 37129 Verona
info: sabato e domenica H 10.00 - 12.00 e H 15.00 - 19.00, dal lunedì al venerdì H 16.00 - 19.00 su prenotazione al numero 327-7341027
grenze.arsenali.fotografici@gmail.com
Corpus
fotografie di Samantha Marenzi
Vernissage 11/03 ore 18.00
presso il Centro Luigi Di Sarro
Via Paolo Emilio 28, Roma
A cura di Simone Azzoni e Marco Rapaccini
Organizzazione: Grenze-Arsenali Fotografici, Centro Luigi Di Sarro, Officine Fotografiche
info: dall’11 al 25 marzo
dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 19.00 o su appuntamento info@centroluigidisarro.it
Carlo e Luciana
da In Almost Every Picture n. 17
di Erik Kessels e Sergio Smerieri
Nice Balconi
Fotografia Vernacolare dall'archivio di Sergio Smerieri
in dialogo con le immagini realizzate dagli studenti del corso di Forme e linguaggi dell'arte di MSTC Iusve
A cura di Simone Azzoni e Sergio Smerieri
info: dal 4 al 28 febbraio 2023
Vernissage 4 febbraio ore 18 e 30
Galleria d'Arte Contemporanea - Via XX Settembre 31b Verona
da lunedì a venerdì aperto su prenotazione: 327 7341027
sabato e domenica aperto dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Organizzazione Grenze-Arsenali Fotografici, con il patrocinio di IUSVE e in collaborazione con Gu.Pho. e Isolo17 Gallery
DÉJÀ-VU
Un progetto di Joan Fontcuberta e Pilar Rosado
a cura di Simone Azzoni e Francesca Marra
Dal 1 al 22 ottobre 2022
Grenze | Galleria D'Arte Contemporanea
Via XX Settembre 31b
dal venerdì alla domenica
dalle 10:00 alle 13:00
dalle 15:00 alle 19:00
dal lunedì al giovedì su appuntamento
+39 327 734 1027
grenze.arsenali.fotografici@gmail.com
INGRESSO GRATUITO
Progetto sostenuto al Comune di Verona Assessorato Rapporti con l’Unesco
In collaborazione con Isolo 17 Gallery e ArtVerona Fiera d'Arte
12 ottobre 2022
Università di Verona
Dipartimento di Scienze Umane
Aula 2.2. / ore 16-18.30
Lectio di Joan Fontcuberta
Déjà vu. The Archive as Digital Bazaar
In dialogo con
Fabio Benincasa (Duquesne University, Roma)
Federico Leoni (Università di Verona)
Gianluca Solla (Università di Verona)
A cura di Università di Verona
Dipartimento di Scienze Umane
“Contemporanea”
Con la collaborazione di
Philm – Centro di ricerca di filosofia e cinema
WHAT IS EUROPE TO YOU?
Il racconto fotografico europeo di Lisa Borgiani
Loggiato Vecchio
Angolo Piazza dei Signori
Verona
Dal 6 al 20 ottobre 2022
INAUGURAZIONE 7 ottobre alle 18.00
info:
Dal lunedì al venerdì:
dalle 10:00 alle 13:00
dalle 15:00 alle 18:00
Sabato e domenica:
dalle 11:00 alle 19:00
INGRESSO GRATUITO
Sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo.
Con il sostegno di Goethe Institut, Goethe-Zentrum Verona, Provincia di Verona e Europe Direct Provincia di Verona.
In collaborazione con T.A.N. the art of nets e Grenze Arsenali Fotografici.
Entra anche tu a far parte del progetto What is EUROPE to you?
In mostra troverai la piattaforma WEY WALL per partecipare all'opera collettiva con il tuo autoritratto e il tuo sentimento sull'Europa.
FANTASTIC VOYAGE
di Francesco Amorosino
ANTEPRIMA “FALSCH 2022”, festival Internazionale di Fotografia Grenze-Arsenali Fotografici
Galleria Filippini il Mercato Coperto di Campagna Amica Verona
Via Macello, 5a
37121 Verona
11 giugno 2022 | 11:00 vernissage e conferenza stampa in compagnia dell’artista
La mostra sarà visitabile durante gli orari di apertura del Mercato:
sabato 11 e domenica 12 dalle 8:00 alle 15:00
sabato 18 e domenica 19 dalle 8:00 alle 15:00
sabato 25 e domenica 26 dalle 8:00 alle 15:00
DEANNA DIKEMAN
Leaving and waving
11 giugno - 29 giugno
Inaugurazione 11/06 ore 18:30
Grenze | Galleria D’Arte Contemporanea
Via XX Settembre 31 b
37127 - Verona
In collaborazione con Isolo17.
“Un lungo addio. Lungo 27 anni di fotografie, quelle che Deanna Dikeman ha scattato ai suoi genitori nella loro casa a Sioux City, nello Iowa. Partire, salutare, lasciar andare. Un rito ricorrente che accompagna lo strappo, temporaneo o definitivo. Leaving and Waving appartiene a tutti, a tutti i figli che salutano i genitori, a tutti i genitori che salutano i figli. Fissare quell'attimo in uno scatto è colmare il vuoto di speranza. Fissare uno sguardo d'addio in una fotografia è bloccare l’istante del commiato per farne amorevole ricordo nella desolante solitudine che seguirà...”
S.A.
Info: lunedì - giovedì su appuntamento
grenze.arsenali.fotografici@gmail.com
+39 328 551 5778
venerdì - domenica
dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
Team curatoriale:
Simone Azzoni
Annachiara Prati
David Sarappa
Jacopo Boccedi
Mostra promossa in Italia dall'Associazione Il Cavaliere di San Biase Aps, in accordo con Deanna Dikeman.
Sana e robusta Costituzione
I volti sorridenti di Veronetta
Il lavoro è un collante sociale, una rete invisibile che unisce complessità e criticità etniche e culturali. Il lavoro sostiene e resiste. Il lavoro forma la dignità che dialoga con le istituzioni.
Il lavoro ha una faccia, quella di chi tutti giorni alza la serranda di una presenza: presidio di democrazia e libertà. Le facce sono qui: sorrisi a muso duro fissati dentro una mappatura informale. Colti nella secondo scatto, quello più vero.
La seconda scelta infatti fissa ciò che sfugge al canone. Lo scarto ritorna così ad una centralità provvisoria e svela ciò che la perfezione ha depositato ai bordi del centrifugo. In periferia il ritratto non può che darsi come istante precario di ciò che sfugge alla maschera del volto. La bellezza non può che essere nel tempo vissuto, non nel presente isolato dalla vita del ritratto celebrativo, encomiastico per la memoria dei posteri.
La bellezza è strappare dalla morte dello scatto ciò che è già fuori campo, altrove. Qui c’è solo una traccia in scia. La fotografia di Francesca Marra fa così un passo laterale, dalla poesia alla prosa.
Chi lavora sta nelle maglie del testo, non nella retorica del vuoto contesto. Ecco allora che i suoi scatti sono il volo basso di una fotografia che coglie in contropiede il pian basso della realtà, quello funzionale, lavorativo. Una fotografia che attraversa i territori del ritratto prestabilito e convenzionato per mettere in scacco le convinzioni anticipate: rinunciando all'illuminazione dell'attimo per scegliere la durata della vita.
Simone Azzoni
TANK
In collaborazione con il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri proponiamo un ciclo di incontri presso la Biblioteca Civica di Verona Sala Farinati per leggere, capire, interpretare la fotografia.
INGRESSO GRATUITO su prenotazione sulla pagina AFFLUENCES.COM
disponibile 15 giorni prima della singola conferenza (capienza massima 70 posti)
L'Inattuale | mostra collettiva
Enrico Fedrigoli e Fabio Moscatelli e (dalla Collezione dell'Archivio del Centro
Luigi Di Sarro) Jacopo Benci, Paola Binante, Carla Cacianti, Karmen Corak, Ada De Pirro, Xavier Martel, Pietrantonio P. D'Errico, Sergio Pucci, Yannick Vigouroux.
a cura di Simone Azzoni
Inaugurazione 26 aprile ore 18.00
Info: dal 26|04 al 14|05
dal martedì al sabato dalle 16 alle 19 o su appuntamento - tel: 06 3243513 info@centroluigidisarro.it
Centro Luigi Di Sarro
Via Paolo Emilio 28, 00192 Roma
"Il Centro Luigi Di Sarro riprende la sua attività espositiva con la mostra L’inattuale curata da Simone Azzoni e in collaborazione con l’Associazione Grenze Arsenali Fotografici.
Il progetto pensato come una ricognizione tra gli archivi e un'indagine sulla non-contemporaneità,è una selezione che evidenzia ricorrenze, ritorni nelle pratiche e nei contenuti del presente. Da una parte la ricerca delle avanguardie che segna il passo della sperimentazione, dall'altra la necessità che quella ricerca si sedimenti in forme predisposte all'oggi. Inattuale è dunque una risposta anacronistica alla spinta progressista della ricerca linguistica, un baluardo all'ambiguo connubio contenuto-ricerca per affermare nelle pieghe del periferico, un eterno presente che, ricorrendo ai modi e alla tecnica dell'artigianalità storica, ripropone l'urgenza di una distanza dai fatti e di un tempo che con quei fatti sia relazione [...]"
Design: Irene Giacomini
VAA-VIDEO ART AWARDS APERTA LA CALL PER LA 3°EDIZIONE FRA ITALIA E SUDAFRICA
Aperta la CALL per partecipare alla 3° Edizione del VAA-VIDEO ART AWARDS promosso dal Centro Di Sarro con l’Istituto Italiano di Cultura di Pretoria e il Festival Grenze Arsenali Fotografici di Verona. Invio candidature entro il 4 Febbraio 2022.
La camera delle meraviglie - Enrico Fedrigoli | La mostra
Dal 3 al 21 maggio
Il fotografo Enrico Fedrigoli espone i suoi scatti realizzati con banco ottico tra le suppellettili, le tele e i tesori del Museo Miniscalchi Erizzo. Nature morte, foto di scena, e ritratti, dialogano con la collezione del museo generando inneschi di senso, ibridazioni, sovrapposizioni e traiettorie dello sguardo in una inedita Wunderkamera.
da lun. a ven. 11.00 - 13.00 e dalle 15.30 - 19.00
visite guidate sabato 8 maggio ore 11 e ore 16 e 30
Prenotazione obbligatoria allo 045803 2484
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direzione organizzativa: Grenze-Arsenali Fotografici
direzione artistica: Giovanna Residori
curatela: Simone Azzoni
assistenza curatela: Sara Pellizzer
progetto grafico: Laura Galassi
Inside Out Project - GRENZE ARSENALI FOTOGRAFICI
Inside Out Project - Group Action indipendente GRENZE ARSENALI FOTOGRAFICI • Progetto di Arte Partecipata • Verona, Veronetta, Italy • 63 ritratti • 28 agosto - settembre 2021
Il 28 agosto a partire dalle ore 11.00, la collinetta dei Bastioni delle Maddalene verrà allestita con i volti dei lavoratori di Veronetta. La popolazione potrà partecipare attivamente all'installazione.
"La bellezza può essere integrazione. Lo scopo di questa Azione di Gruppo è attirare l'attenzione della ricca città e costruire la percezione dell'identità.
Vorremmo davvero cambiare la pelle di questo quartiere, far emergere la ricchezza che ha dentro e considerare la diversità come una risorsa."
info: grenze.arsenali.fotografici@gmail.com (Sara Pellizzer Grenze Assistant), azzoni.simone@gmail.com (Simone Azzoni), @frencimarra@gmail.com (Francesca Marra)
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Inside Out Project - Indipendent Group Action GRENZE ARSENALI FOTOGRAFICI • Participatory Art Project • Verona, Veronetta, Italy • 63 Portrai • August 28 - September 2021
On August 28th, starting at 11.00 am, the hillock of the Bastions of the Maddalene will be set up with the faces of the workers of Veronetta. The population will be able to actively participate in the installation.
“Beauty can be integration. The aim of this INSIDE OUT Group Action is to attract the attention of the rich city and to build different perspectives on identity. We want to change the skin of this neighbourhood, to show a part of the real Veronetta, to highlight its intrinsic richness, which comes from diversity.”
TIROCINIO 2021 per gli studenti IUSVE
Grenze “Outdoor”
Riteniamo che un Festival debba uscire dal proprio corpo disseminandosi in occasioni feconde. L'identità di Grenze è la sua possibilità di generare e gemmare frammenti di visioni, possibilità di incontro, innesti.
Grenze a Trento si dona in questa epifania di decentramento e di uscita dall'ingombro della centralità. I momenti di un viaggio iniziato con "Libreria Due Punti" si delineano come deviazioni che dimenticano l'origine, derive di senso che compongono nuovi punti da congiungere in costellazioni e traiettorie.
“Anticorpi bolognesi”, un reportage di Witness Journal e la campagna crowdfunding
“Anticorpi bolognesi”, un reportage di Witness Journal che racconta come Bologna ha vissuto questi due mesi di emergenza Coronavirus, rifuggendo dal pietismo e da una narrazione forzatamente negativa. Un progetto che attraverso immagini, grafiche, illustrazioni e parole narra la multiforme umanità di Bologna durante la fase del lockdown.
Abbiamo raccontato non tanto l’emergenza, quanto le storie di chi si è messo in gioco sostenendo gli “ultimi”, azioni concrete che la rete sociale bolognese ha attivato fin dal primo giorno di chiusura totale. Abbiamo documentato questa dura esperienza per evitare che resti solo un ricordo, nella speranza che rappresenti un punto di partenza per cambiare molti ostacoli sociali che l’emergenza ha messo in luce e accentuato. La prima parte di questo lavoro è online e già disponibile sul numero speciale e gratuito di Wj 112, ma ora vogliamo portare avanti questo racconto, con un duplice intento. Continuare a raccontare quello che succede in città durante la fase due e sostenere concretamente, anche economicamente, due campagne solidali portate avanti sulla città di Bologna.
“Anticorpi bolognesi” è un progetto sperimentale in cui la fotografia si unisce ad altri linguaggi della comunicazione: non solo parole, ma anche grafiche e illustrazioni. Un progetto animato dalle esperienze di più soggetti: le fotografie di Giulio Di Meo, i testi di Sara Forni, gli approfondimenti di Amedeo Novelli, Matilde Castagna e Alessio Chiodi, le grafiche di Vittorio Giannitelli e le illustrazioni di Luca Ercolini/Elle.
SOSTIENI IL PROGETTO SU PRODUZIONI DAL BASSO
Perché sostenere questo crowdfunding?
Ricordare l’importanza del fotogiornalismo indipendente nella realizzazione di progetti di approfondimento su temi sociali, offrendo spazi alle voci meno ascoltate, senza ricevere finanziamenti pubblici e senza sponsor privati. Per Witness Journal l’indipendenza è fondamentale per raccontare la realtà senza accettare compromessi, ma la libertà editoriale ha un costo spesso difficile da sostenere. L’unico modo per continuare, è esplorare nuove strade editoriali, come una campagna di crowdfunding. Solo attraverso una partecipazione collettiva associazioni come Witness Journal possono continuare ad esistere.
Sperimentare un giornalismo che usa linguaggi diversi, dalla fotografia al testo, dall’illustrazione alla grafica. Unire attori diversi introno ad uno stesso progetto per confrontarsi e condividere esperienze, scegliendo la strada del crowdfunding anche per provare a remunerare le professionalità messe in campo, in un tempo in cui le libere professioni legate all’informazione e alla cultura sono messe sempre più in difficoltà. L’emergenza è stata un fiorire di conferenze, incontri e corsi in streaming molto spesso gratuiti: se all’inizio era motivo di solidarietà e sostegno, a lungo andare il rischio è che possa passare il messaggio sbagliato che arte e cultura siano soltanto beni accessori, per questo gratuiti.
Per la redazione di Witness Journal, che prima di un magazine è un’associazione che opera sul territorio locale, è fondamentale continuare a dimostrare che la fotografia e il racconto sociale non sono solo manifestazioni di indagine giornalistica fini a sé stesse, bensì fondamentali per dare voce alle azioni concrete portate avanti dalle realtà del Terzo settore. Per Wj dunque, l’informazione acquista valore maggiore quando riesce a contribuire, anche economicamente, alle stesse realtà che racconta. Per questo motivo abbiamo deciso di sostenere “Staffette alimentari Partigiane” e Don’t Panic.
Se anche tu credi nel progetto, fra un mese il lavoro della redazione si concluderà con la pubblicazione del libro di ‘Anticorpi bolognesi’ in versione integrale. Il lavoro completo infatti che prevede 12 storie, 150 pagine con oltre 100 fotografie, illustrazioni, grafiche e testi di approfondimento. Puoi già pre-acquistare la versione cartacea sostenendo la campagna di crowdfunding.
Come saranno utilizzati i fondi del crowdfunding?
L’obiettivo è quello di raccogliere 6.000 euro che saranno così suddivisi:
– 25% sarà usato per la redazione di Witness Journal e sostenere chi ha preso parte al progetto
– 25% finanzierà la campagna Staffette alimentari Partigiane (YaBasta Bologna, Làbas e TPO)
– 25% finanzierà la campagna Don’t Panic – organizziamoci (Ritmo Lento, Coalizione Civica Bologna, Arci Bologna, Link Bologna, La Malaeducación, Radio Leila).
– 25% sarà utilizzato per realizzare la versione cartacea di ‘Anticorpi bolognesi’, già disponibile per essere pre-ordinata
Cosa fanno le Staffette alimentari Partigiane?
Una campagna promossa da YaBasta Bologna, Làbas e TPO per l’acquisto e la distribuzione di cibo e generi di prima necessità igienico-sanitaria alle persone senza fissa dimora di Bologna. I volontari una volta a settimana percorrono in bici le strade della città e oltre al cibo distribuiscono anche libri alle persone senza fissa dimora. Gli attivisti hanno dato vita anche ad altre due iniziative: la prima “Il mio rifugio è un libro” ha lo scopo di consegnare libri di testo e di narrativa a bambini e ragazzi obbligati a stare in casa durante la quarantena senza qualcosa da poter leggere; la seconda “Brigate di Mutuo Soccorso” invece si occuperà di consegnare pacchi alimentari a famiglie che si sono trovate in difficoltà a causa degli effetti economici della diffusione del Corona virus.
Cosa fa la rete solidale di Don’t Panic?
Don’t Panic, organizziamoci è una rete solidale nata per fronteggiare l’emergenza nella città di Bologna lanciata da diverse realtà attive in città (Ritmo Lento, Coalizione Civica Bologna, Arci Bologna, Link Bologna, La Malaeducación, Radio Leila). Le iniziative messe in campo non si limitano alla semplice raccolta e distribuzione di cibo ma toccano competenze trasversali, dal supporto legale e burocratico per le pratiche di lavoro fino al sostegno psicologico per le donne vittime di abusi e sfruttamenti. Non manca anche un momento di confronto pubblico durante i programmi radiofonici di Radio Leila.
http://witnessjournal.com/storie/anticorpi-bolognesi/
Mostra fotografica "The Flutter MtF/FtM" [Giorgia Chinellato]
ospite di perAspera in ART CITY Segnala 2020 e a cura del Festival veronese Grenze Arsenali Fotografici
Vernissage 23 gennaio ore 19
Ingresso gratuito
Orari di apertura:
venerdì 24 e domenica 26 ore 10-20
sabato 25 ore 10-24
fino al 7 febbraio 2020, lunedì - sabato ore 10-13 e 16-19.30
Finissage | talk 7 febbraio ore 18.30
presso Senape Vivaio Urbano - Via Santa Croce, 10/ABC,
40122 Bologna
Dauðalogn - Andrea Roversi | la mostra
a cura di Simone Azzoni
dal 4 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020
presso Impact Hub Trentino - Via Roberto da Sanseverino 95,
38122 - Trento
orari di apertura: 09.00 - 18.00
info@hubtrentino.it