CUBA.
Bazan Cuba - Al Campo - ISLA - 25 de Noviembre
BAZAN CUBA - Il Primo volume
“Ci sono voluti soltanto quattordici anni di vita e fotografia a Cuba, due anni intensi di editing, progettazione grafica e finalmente stampa per portare alla luce a questo lavoro.
Approdato a Cuba per la prima volta, quasi per caso, nell’autunno del 1992, ho iniziato una love story con l’isola durata quattordici anni. Per le strade dell’Avana ho ritrovato la mia infanzia siciliana perduta e inconsciamente cercata invano durante molti viaggi in giro per il mondo.
“Per tanti anni avevo fortemente desiderato Cuba come si desidera una donna che incontri e non riesci più a toglierti dalla testa. Sono quasi certo di esserci vissuto in un’altra vita”, ho scritto nelle pagine del mio diario. E lì ho trovato la mia compagna di vita, Sissy, e da questa unione sono nati i nostri gemelli Pietro e Stefano.
Il libro di 280 pagine contiene centodiciotto fotografie divise in sei capitoli, stralci del mio diario, provini, riflessioni e citazioni di autori che riassumono la mia filosofia di vita e di lavoro.
Uno degli aspetti più straordinari di questo libro, stampato su una particolarissima carta opaca utilizzando degli inchiostri appositamente creati per l’occasione, è stata la partecipazione corale di oltre quaranta dei miei studenti. Da oltre quindici anni, infatti, mi dedico esclusivamente a impartire i miei workshop in America Latina, a New York e nella mia terra natale: la Sicilia.
La selezione delle fotografie, la sequenza e la realizzazione del layout del libro sono state le fasi che abbiamo condiviso. Ma l’aiuto dei miei fedeli alunni non si è limitato solamente a questo... Grazie a loro sono infatti riuscito ad autoprodurre la pubblicazione del mio lavoro. La grande generosità dei miei studenti che hanno pre-acquistato copie dell’edizione limitata del libro, contenente una stampa ai sali d’argento firmata e numerata, è stata importantissima per il progetto. L’essere riuscito a mantenere il totale controllo di ogni singola fase della produzione mi ha permesso di raccontare la mia storia in maniera personale e intima, mantenendo la piena sovranità di tutti i contenuti.
Il libro coniuga un approccio reportagistico in cui cerco, fotografando gente sconosciuta incontrata per qualche secondo per le strade dell’isola, di cogliere la quintessenza del vivere quotidiano, e un approccio più intimo e personale nelle foto che ritraggono vari momenti di vita della mia famiglia e dei miei cari amici contadini con cui ho condiviso lunghi periodi nelle indimenticabili campagne cubane che spesso mi ricordavano la mia terra.
Come ha rilevato la grande scrittrice americana Vicki Goldberg nel suo epilogo:
“Ernesto sembra essere nato cubano per il suo temperamento ed esserlo diventato ancora di più con la famiglia e i tanti anni di permanenza sull’isola. Il suo racconto, presentato con un linguaggio inconsueto, quasi labirintico, non è quello di un osservatore bensì quello di un insider”.
Ben lungi dall’essere uno spettatore esterno paracadutato sull’isola per un tempo limitato, ho scelto di vivere dal di dentro questa esperienza di vita irripetibile, mescolandomi con i cubani, diventando uno di loro, condividendo le loro gioie e i loro dolori. Quando parlo del mio lavoro mi piace citare spesso Rainer Maria Rilke, uno dei miei mentori: “Il tempo non si misura, un anno non importa, e dieci anni non sono niente. Essere un artista significa non enumerare e contare, ma maturare come l’albero che non forza la sua linfa, e si erge sereno durante gli acquazzoni primaverili, senza preoccuparsi che poi l’estate non verrà. Viene. Ma viene solo per coloro che sono pazienti, che stanno lì come se l’eternità giacesse davanti a loro, così incurantemente silenziosa e vasta.
Lo apprendo ogni giorno della mia vita, lo apprendo con dolore. Ne sono grato: la pazienza è tutto”
Nel mese di maggio del 2009 il libro ha vinto il primo premio al New York Photo Festival e la medaglia d’argento al Festival degli Editori indipendenti.
Al Campo – Il secondo volume
“Con le ottantotto fotografie a colori ho provato ad esprimere le indimenticabili esperienze condivise con i miei amici contadini, i miei unici veri amici di quegli anni.
Scattando a colori la mia maniera di vedere la realtà cambiò.
Incominciai a vedere gli straordinari colori dell'isola e in modo particolare della campagna cubana, con le sue straordinarie sfumature di verdi, gialli, rossi e azzurri. Ma non erano solamente i colori che mi sorprendevano; mi resi conto che quando scattavo a colori prestavo maggiore attenzione alle nature morte, ai paesaggi, a tutto quello che con gli anni ho definito la poesia del quotidiano.”
All’interno del libro ci sono citazioni di numerosi scrittori il cui lavoro sento ha delle affinità elettive con le mie fotografie fra cui alcuni Nobel della letteratura fra cui Jose Saramago, Mario Vargas Llosa e Octavio Paz. Il libro contiene inoltre una lettera aperta scritta dalla mia cara madre. Alla fine del libro un saggio critico rivela le similitudini e le differenze fra il mio lavoro cubano in bianco e nero e quello a colori.
ISLA – II terzo volume
Come un bambino con un nuovo giocattolo rimasi affascinato dalle possibilità che l’utilizzo della macchina fotografica panoramica mi dava: una nuova maniera di vedere e inquadrare la vita. Aggiunsi questa terza macchina attorno al mio collo. Negli ultimi cinque anni non mi separai mai dalle tre macchine fotografiche: le portavo sempre con me a ogni occasione.
Scattando in panoramico dovetti prendere le distanze, allontanarmi dai miei soggetti per sfruttare meglio il formato. Sento che queste immagini sono forse fra le più tenere, più ampie, più intime, più metafisiche, più meditative: dove i soggetti sembrano contemplare la propria esistenza chiedendosi che destino li aspetti, dove condurrà la propria caducità, e se la loro infinita attesa troverà tregua.
In questo nuovo progetto tutto m’interessava non solamente la gente. Ritratti, nature morte, i paesaggi d’interni e di esterni accennati nei primi due libri prendono il sopravvento in quest’ultimo: diventano il leitmotiv dell’intero corpus di queste nuove immagini. Cambia lo schema narrativo, la respirazione si fa più ampia, lo sguardo muta. Vedere è sempre meno vedere ciò che ci ritroviamo d’innanzi e diventa, sempre di più, ciò che sentiamo dentro.
25 de Noviembre – Il quarto volume
Dopo avere fotografato a Cuba per quattordici anni, vivendo lì con la mia compagna e i nostri gemelli, e impartendo workshop per sei anni, il 6 gennaio del 2006, vengo convocato ad una stazione di polizia e mi viene ordinato di smettere l’insegnamento. Dopo il mio rifiuto di perdere la mia libertà d’espressione, fui costretto ad abbandonare l’isola assieme alla mia famiglia il 4 luglio del 2006.
Dopo dieci anni, seguendo un sogno profetico della sua amata Sissy incitandomi a ritornare nell’isola, il 14 luglio del 2016 ritorno a Cuba in maniera misteriosa ed inesplicabile. Fotografo timidamente per due settimane.
Poi nel novembre dello stesso anno dopo la morte di Fidel Castro Sissy mi da quasi un ordine perentorio di ritornare per fotografare questo importante momento storico. Arrivo cinque giorni dopo la morte dello storico leader avvenuta il 25 di novembre. Atterro a Cuba di notte, fa buio e l’isola sembra apparentemente in un costante stato di lutto. Fotografo allo stesso tempo segnali della scomparsa del Comandante e la vita quotidiana che flue inarrestabile.
Dal 2017 al 2019, ritorno numerose volte, per impartire nuovamente i miei workshop fotografici e per continuare la mia ricerca. Il mio sguardo è cambiato: il 28 mm è stato sostituito con il 50 mm. Continuo ad utilizzare la macchina panoramica. Per la prima volta, realizzo delle nature morte a colori con oggetti trovati per strada e fotografati successivamente in studio.
Dalla combinazione di questi diversi generi fotografici nasce questo ultimo libro che trasforma la mia trilogia cubana in una insperata tetralogia.
Ernesto Bazan
Ernesto Bazan è nato nel 1959 a Palermo, in Sicilia, Italia.
Ha ricevuto la sua prima macchina fotografica all’età di quattordici anni, quando iniziò a fotografare la vita quotidiana della sua città natale e le zone rurali della Sicilia. La fotografia è stata molto di più di una semplice professione: una vera e propria passione nella sua vita.
Bazan ha pubblicato sette monografie: Il Passato Perpetuo (1983), Passing Through (1992) e tre cataloghi I Primi Vent’anni, Isola e Molo Nord. Nel 2008, ha lanciato la sua nuova casa editrice BazanPhotos Publishing che ha pubblicato tre libri BazanCuba (2008) che racconta 14 anni di vita e fotografia nell’isola. Il libro ha vinto il premio come miglior libro di fotografia al festival di fotografia a New York nel 2009.
Al Campo (2011) con fotografie a colori sulla straordinaria campagna cubana. Le immagini sono un ritratto intimo dei suoi amici contadini, scattate negli ultimi cinque anni della sua vita nell’isola. Isla (2014) una sorta di love affaire e un addio finale all’isola con 83 fotografie panoramiche in bianco e nero.
Before You Grow Up (2017), una sorta di album di famiglia intimo sulla sua vita e in particolar modo sulla famiglia siciliana dove è nato e sulla famiglia creata assieme alla sua amata Sissy con i loro figli gemelli Pietro e Stefano.
Il libro più recente appena uscito è 25 de Noviembre (2020), un insperato quarto libro su Cuba dopo dieci anni di assenza.
Bazan ha esposto in Europa, in America Latina e negli Stati Uniti.
Le sue fotografie fanno parte di collezioni private e musei fra cui il MoMA e l’ICP (New York), il SFMoMA, Santa Barbara Museum of Art, il Museo di Fine Arts Houston, il Center for Documentare Studies (Durham), il South East Museum of Photography (Daytona), la Fondazione Italiana della Fotografia a Torino, la Bibliotèque National (Parigi) e il Musée Réattu (Arles).
Dal 1992 fino 2006, ha documentato il Periodo Speciale a Cuba. Questo lavoro gli ha dato il privilegio di vincere alcuni fra i più importanti premi internazionali fra cui: il W. Eugene Smith, il Mother Jones Foundation for Photojournalism, il Dorothea Lange-Paul Taylor prize, il World Press Photos, due borse di studio delle Fondazioni Alicia Patterson e una dalla fondazione Guggenheim.
Nel 2002 Ernesto Bazan ha creato i BazanPhotos Workshops dando una speciale enfasi all’America Latina. L’insegnamento è diventato una vera missione. Diverse centinaia di studenti hanno studiato con lui negli ultimi diciannove anni.
Vive assieme alla sua compagna di vita Sissy e la loro cagnolina Diva a New York.
http://www.bazanphotospublishing.com
facebook: @bazanphotospublishing
instagram: @ernestobazan