Dolce Via Nova è un compendio completo delle vivide fotografie a colori di Charles H. Traub, realizzate durante un viaggio attraverso l’Italia, compiuto nei primi anni '80, da Milano a Marsala. Il suo compagno e guida è Luigi Ghirri che, anche se non parla inglese, condivide con il collega statunitense la stessa curiosità e lucida ironia.

Caratteristica dell’immaginario di Traub è una sincera intimità che unisce umorismo e spontaneità. I suoi scatti colgono amorevolmente le peculiarità del Bel Paese: l’ozio, il fardello della storia, i paesaggi rurali, la luce brillante del mare, la lenta vita di paese e la frenesia delle grandi città.

Gli individui che popolano questa Italia del passato sono per lo più »turisti e gente del posto che gironzolano in pose barocche». Blu, rossi e gialli brillanti inghiottono i gesti di queste persone comuni, comparse trasformate in affettuose caricature archetipiche. Nel lavoro del fotografo si intravede de facto l’opera di Fellini: «se c'è un aspetto caratteristico dell'Italia, è la ricerca della dolce vita, la dolce vita di piacere che il regista Federico Fellini ha incarnato con sensualità e ironia nel suo classico del 1960».  

Molti dei posti che compaiono in Dolce Via Nova vengono menzionati ne Le meraviglie d'Italia di Joseph Fattorusso, un libro di storia dell'arte che risiede nella biblioteca di Charles da quando era ragazzo. Anche La vita quotidiana come rappresentazione di Erving Goffman è un testo da cui trae ispirazione. Di questo lavoro Traub apprezza lo studio del comportamento umano secondo un punto di vista teatrale e performativo. 

Ecco allora che se i luoghi da lui immortalati potrebbero risultarci familiari, noti anche a chi non ha mai avuto l’occasione di visitare lo stivale, i punti di riferimento del fotografo appaiono prevalentemente sensoriali. Spiccano le movenze di persone che agiscono in pubblico, il portamento dei turisti in posa, la freschezza della frutta estiva, il tepore del sole o l’odore della polvere d’intonaco. 

Nel 2012 il fotografo riconosce in queste immagini di trent’anni prima un incanto ormai scomparso e decide di raccoglierle in un progetto editoriale: Dolce Via, pubblicato per la prima volta nel 2013. Dolce Via Nova è una riedizione che aggiorna la sequenza originale tramite un’ampia selezione di inediti. Lazy Dog dona al volume una nuova veste grafica, curata da Bunker, e chiosa l’opera inserendo un dialogo tra Traub e Gus Powell, che si aggiunge al testo del poeta Luigi Ballerini già presente nella prima edizione.

Questa collezione di scatti intrisa di nostalgia ci offre la testimonianza di un paese che ormai non esiste più. Secondo Traub il fotografo è un tipo peculiare di turista, spinto «per una sorta di scopo a scoprire, in ciò che stiamo vedendo, noi stessi». Sfogliare le pagine di questo volume o percorrere con lo sguardo le pareti della mostra, perciò, ci permette di confrontarci con un ricordo reso eterno nella composizione fotografica. «C'è qualcos'altro che Dolce Via condivide con La Dolce Vita, non proprio in ottica Felliniana ma comunque in maniera diversa, furtiva e sorniona». 

«Vedi le nostre debolezze, ci spogli e ci denudi, fai l’amore attraverso la fotocamera e infine ci veneri». 

Luigi Ghirri, a proposito di Traub

Charles H. Traub nasce a Louisville, Kentucky, nel 1945. Studia letteratura inglese all'Università dell'Illinois e, dopo il servizio militare, decide di dedicarsi alla fotografia, iscrivendosi presso l'Institute of Design di Chicago nel 1969. Qui studia con Aaron Siskind, Arthur Siegel e Garry Winogrand.

Noto per lo sguardo ironico e gli scatti a colori, nel 1971 inizia a insegnare al Columbia College di Chicago, risultando determinante nello sviluppo della Contemporary Trends Lecture Series della scuola. Qualche anno dopo compare tra i fondatori del Museum of Contemporary Photography di Chicago, inaugurato nel 1976. 

Il suo interesse per la Street Photography risale ai primi anni ’80, quando viaggia attraverso l’Italia in compagnia di Luigi Ghirri. Le fotografie realizzate durante il percorso vengono raccolte nel libro Dolce Via, pubblicato per la prima volta nel 2013. Con questo progetto Traub racconta la spensieratezza del nostro paese dell’epoca, attraverso vividi scatti a colori, intimi, umoristici o spontanei.  

Nel 1987 progetta e avvia il corso Photography, Video, and Related Media alla School of Visual Arts di New York, di cui è tuttora direttore. Durante anni più recenti ha fatto parte di diversi comitati educativi senza scopo di lucro ed è diventato presidente della Aaron Siskind Foundation.

Il fotografo è rappresentato dalla Galleria Gitterman di New York e ha all’attivo più di 60 mostre, tra cui spiccano le personali presso Art Institute of Chicago, The Speed Museum, Hudson River Museum e Historic New Orleans Collection. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni private e museali in tutto il mondo, mentre il suo lavoro è stato descritto in riviste come Life,Time, Forbes, Fortune, Business Week, New York Magazine e Avenue

http://www.charlestraub.com/

ig: @charlestraub

https://www.facebook.com/charles.traub

ENG

Dolce Via Nova is a complete compendium of the vivid colorful photographs by Charles H. Traub, made during a journey through Italy, completed in the early 80s, from Milan to Marsala. His companion and guide is Luigi Ghirri who, although not speaking English, shares the same curiosity and lucid irony with my American colleague.

Characteristic of Traub’s imagination is a sincere intimacy that combines humor and spontaneity. His shots lovingly capture the peculiarities of the Bel Paese: the idleness, the burden of history, the rural landscapes, the bright light of the sea, the slow country life and the frenzy of the big cities.

The people who populate this Italy of the past are mostly «tourists and locals who wander around in baroque poses». Blue, red and bright yellow swallow the gestures of these ordinary people, appearing transformed into affectionate archetypal caricatures. In the photographer’s work we can see Fellini’s work: «if there is a perennial aspect of Italy, it is the pursuit of la dolce vita, the sweet life of pleasure that the director Federico Fellini embodied with both sensuality and irony in his 1960 classic».  

Many of the places appearing in Dolce Via Nova are mentioned in The Wonders of Italy by Joseph Fattorusso, an art history book that has been in Charles' library since he was a boy. Erving Goffman’s The presentation of self in everyday life is also an inspiring text. Traub appreciates the study of human behavior from a theatrical and performative point of view. 

If the places that he immortalized could be familiar to us, also known by those who have never had the opportunity to visit Italy, the points of reference of the photographer appear mainly sensory. Stand out the movements of people acting in public, the posture of tourists posing, the freshness of summer fruit, the warmth of the sun or the smell of plaster powder. 

In 2012 the photographer recognizes in these images, of thirty years before, a charm now vanished and decides to collect them in a book: Dolce Via, published for the first time in 2013. Dolce Via Nova is an update of the original sequence through a wide selection of new features. Lazy Dog gives the volume a new graphic design, curated by Bunker, and complete the work with a dialogue between Traub and Gus Powell, which is added to the text written by the poet Luigi Ballerini already present in the first edition.

This collection of nostalgic shots offers us the testimony of a country that no longer exists. According to Traub the photographer is a peculiar type of tourist, pushed «for a sort of purpose to discover, in what we are seeing, ourselves». Thus, flipping through the pages of this volume or looking through the walls of the exhibition allows us to compare ourselves with a memory made eternal in the photographic composition. «But there is something else Dolce Via shares with La Dolce Vita—not quite Fellini-esque but nevertheless slinky and sly in a distinct way».  

«You see our weaknesses, you strip us, make love through the camera and finally you worship us». 

Luigi Ghirri, about Traub

Charles H. Traub was born in Louisville, Kentucky, in 1945. He studied English literature at the University of Illinois and, after military service, decided to devote himself to photography, enrolling at the Institute of Design in Chicago in 1969. There he studied with Aaron Siskind, Arthur Siegel and Garry Winogrand.

Known for his ironic gaze and color shots, in 1971 he began teaching at Columbia College in Chicago, being fundamental for the development of the school’s Contemporary Trends Lecture Series. A few years later he was one of the founders of the Museum of Contemporary Photography in Chicago, inaugurated in 1976. 

His interest in Street Photography dates back to the early '80s, when he travels through Italy in the company of Luigi Ghirri. The photographs taken during the journey are collected in the book Dolce Via, published for the first time in 2013. With this project Traub tells the lightheartedness of our country at that time, through vivid color shots, intimate, humorous or spontaneous.  

In 1987 he designed and started the course Photography, Video, and Related Media at the School of Visual Arts in New York, of which he is still director. During more recent years he has served on several nonprofit educational committees and became president of the Aaron Siskind Foundation.

The photographer is represented by the Gitterman Gallery in New York and has exposed in more than 60 exhibitions, including solo exhibitions at the Art Institute of Chicago, The Speed Museum, Hudson River Museum and Historic New Orleans Collection. His works are part of major private and museum collections around the world. His work has been featured in magazines such as Life,Time, Forbes, Fortune, Business Week, New York Magazine and Avenue.