Deep in Their Roots, All Flowers Keep the Light
This work began as a response to the sudden and violent death of my sister in 2015 and gradually became a path to live and make sense of life again. It was an act of resistance, an attempt to speak in the face of silence. With her murder, time stopped, all became fractured and fragmented. I, together with my mother and all who loved her, were drawn into an obscure world without her, a world broken and changed.
As children my sister and I spent hours in the bush, and by the ocean. After her loss I sought to regain the connection to the landscape that existed in my memory and reflected our origins, a desire to be clear again in my understanding of it.
Landscape endures. It takes and hold its form. Landscape speaks in my work, in part, in its resilience, of survival in the present and for survival of the past; it holds memories; it speaks of connections, but it also speaks of violence and irretrievable loss. It represents then, continuity and also absence, it stands for what can never be lost and for all that has been lost; it embodies trauma and it embodies endurance, the persistence of which no violence can erase.
My sister was thirty-five when her life was taken. Her future has been lost and the past and our childhood has been altered and affected. The knowledge and weight of our history has only one side now, one gaze, and one recollection. Here I accompany my sister in story, photos of myself as a child mirror and connect with those of Daniela. We break silence together, identities entwined.
*This project was conceived through the creation of an artist’s book, Farewell Angelina, and a successive photo book, Deep in Their Roots, All Flower Keep the Light.
Anna Maria Antoinette D’Addario
What is then left of the landscape when the people who loved it, lived in it, are no longer there? Powerlessness and absence do not turn a place into a view, a space into a landscape. Representation, which attempts to repair the trauma of loss, cannot be a layer of memory above others.
"My spaces are fragile: time will consume them, destroy them: nothing will no longer resemble what it was," wrote Georges Perec. If memory can erase, trauma can instead hold the glimpse of what was. Memories reinvent, narrate, betray, trauma instead fixes. The fracture pierces the veil of the landscape, not repairs it. The violent tear of loss cannot but lacerate representation - even of the usual landscape – and open the Montalian wonder.
Simone Azzoni
Anna Maria Antoinette D’Addario is an Italian-Australian photographic artist, writer and book maker. Her work revolves around the investigation and resurrection of memory and our emotional connection to place. She has published two artist books, Farewell Angelina (2018) and Deep in Their Roots, All Flowers Keep the Light (ceiba Editions 2019). Anna holds a MFA in Fine Art, Sydney College of the Arts, and is a current PhD candidate at Monash University in Fine Art.
ig: @annamariaantoinette
ITA
Deep in Their Roots, All Flowers Keep the Light: Anna Maria Antoinette D’Addario
Questo lavoro inizia come risposta all’improvvisa e violenta morte di mia sorella nel 2015 e gradualmente è diventato un modo per tornare a vivere e dare un nuovo senso alla vita. È stato un atto di resistenza, un tentativo di parlare in faccia al silenzio.
Con l’omicidio di Daniela, il tempo si è fermato, tutto è diventato frammentato e fratturato. Io, insieme con mia madre e tutti coloro che l’amavano, siamo entrati in un mondo oscuro senza di lei, un mondo rotto e cambiato.
Durante la nostra infanzia, io e mia sorella abbiamo trascorso interminabile ore immerse nella natura australiana, vicine all’oceano. Dopo la sua morte ho cercato di riconnettermi al passaggio che è esistito nella mia memoria e rifletteva le nostri origini, una voglia di ricercare nuovamente la mia conoscenza in esso.
Il paesaggio resiste. Prende e mantiene la sua forma. Il paesaggio parla nel mio lavoro, in parte, per la sua resilienza, per la capacità di sopravvivere nel presente e nel passato; il paesaggio contiene ricordi; parla di connessioni ma parla anche della violenza e della perdita irrecuperabile. Rappresenta quindi continuità e assenza, rappresenta ciò che non può mai essere perso e tutto ciò che è stato perso; incarna il trauma e la resistenza, la persistenza di quello che nessuna violenza può cancellare.
Mia sorella aveva 35 anni quando è stata uccisa. Il suo futuro si è perso e il suo passato e la nostra infanzia sono state alterate e ferite. Qui accompagno mia sorella in storie, fotografie di me stessa da bambina specchiate e connesse a quelle di Daniela. Insieme rompiamo il silenzio, siamo due identità intrecciate.
*Questo Progetto è nato dalla creazione di un artist’s book, Farewell Angelina e un fotolibro successivo, Deep in Their Roots, All Flower Keep the Light.
Anna Maria Antoinette D’Addario
Cosa resta del paesaggio quando non ci sono più le persone che lo hanno amato, vissuto, abitato? Impotenza e assenza non metabolizzano il luogo in veduta, lo spazio in landscape. La rappresentazione che tenta di ricucire il trauma della perdita, non può essere uno strato di memoria che si sovrapponga ad altri, uno strappo nel tessuto visivo da ricucire con una pezza del presente. “I miei spazi sono fragili: il tempo li consumerà, li distruggerà: niente somiglierà più a quel che era” scriveva Georges Perec. Se la memoria può cancellare, il trauma può invece sostenere lo sguardo sulle tracce di ciò che era. I ricordi reinventano, narrano, tradiscono, il trauma invece fissa. La “rottura” squarcia il velo del paesaggio, non lo rattoppa. Lo strappo violento della perdita non può che lacerare la rappresentazione – anche del paesaggio consueto - e aprire il montaliano varco della meraviglia.
Simone Azzoni
Anna Maria Antoinette D’Addario è una fotografa italo-australiana artista, scrittrice e book maker.
Il suo lavoro si concentra sulla resurrezione della memoria e le nostre emozioni che ci connettono ai luoghi. Lei ha pubblicato due artist’s books, Farewell Angelina (2018) e il photobook, Deep in Their Roots, All Flowers Keep the Light (ceiba Editions 2019). Anna ha un MFA nelle belle arti, Sydney College of the Arts, e al momento sta facendo un dottorato, PhD a Monash University, nelle belle arti.
Instagram: @annamariaantoinette