Il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, istituzione pubblica del Comune di Verona, possiede una collezione di fotografie costituitasi nel corso degli anni a partire dal 1997 fino al 2015, anno della temporanea chiusura dello spazio per lavori di ristrutturazione e restauro che si concluderanno l’anno prossimo.

La donazione da parte di Douglas Kirkland del suo portfolio di fotografie di Marilyn Monroe è stato l’inizio della collezione, che negli anni è stata incrementata dalle immagini lasciate da alcuni degli autori che hanno esposto presso il Centro. Nel 2006 infine Lanfranco Colombo ha deciso di donare al Comune di Verona una parte del suo immenso archivio.

Per l’edizione 2023 del festival di Grenze-Arsenali Fotografici, la selezione delle immagini da esporre presso la sede del Meccanico è stata guidata dal tema scelto dai curatori: Staunen, lo stupore, il rimanere a bocca aperta davanti a qualche meraviglia, tipico dei bambini ma anche quello stupore che può però essere segnale di un malessere derivato da un trauma, da una visione che sconcerta, che crea angoscia e timore.

La scelta delle immagini per la piccola mostra percorre la via della suggestione, nel tentativo di riconoscere in opere diversissime tra loro un filo conduttore che le unisce, attraversando epoche, e autori.

Cercando negli occhi, affaticati da guerre incomprensibili come quelli di un’anziana profuga afghana nel ritratto di Alexandra Boulat, o negli occhi accattivanti e seduttivi di Marilyn Monroe in uno dei ritratti di Kirkland, o in quelli magnetici e misteriosi di un ragazzo in un’immagine di Lasalandra, o in quelli di Djimon che ci fissa pieno di rabbia in una fotografia di Gorman, o in negli occhi ciechi di Borges nel ritratto che gli fece Paola Agosti, quella sensazione che ci attraversa quando riusciamo a riconoscere negli altri la nostra stessa umanità.

I maschi che fissano lo sguardo sul corpo di una giovane Moira Orfei nell’iconica fotografia di Mauro De Biasi, più che stupiti sembrano arroganti nella loro mascolinità anni 50, sono posti accanto, in una sorta di contrappunto, alle donne sul set di 8 e mezzo, che invece di fissarsi sul bellissimo Marcello Mastroianni, al centro dell’immagine, guardano ironiche nell’obiettivo di Tazio Secchiaroli.


Alcune immagini ci ammaliano per il loro taglio, per la capacità di cogliere di una persona, di un luogo l’elemento che riesce a spiegarli: la mano rugosa del pittore Max Erni di Michel Comte, la stanza di Giorgio Morandi di Luigi Ghirri, la California pacchiana di Franco Fontana, o la Sicilia assolata di Ferdinando Scianna.

Lo stupore angosciato nelle cupe immagini dell’alluvione di Firenze di Giorgio Lotti, o la processione religiosa nella Spagna degli anni 60 di Fulvio Roiter, evocativa di antiche feroci repressioni in nome della fede.

La gioia di trovarsi in una giornata accaldata sotto la pioggia nella foto di Giovanni Del Brenna, e accanto, in una foto di Brogi, uomini e donne inappuntabili nei loro vestiti ottocenteschi in una delle prime vacanze marine al “Bagno Felice” di Viareggio.

E infine lo stupore negli occhi dei bambini, velato di infinite emozioni: di timore nella famosa fotografia dei migranti italiani a Ellis Island di Lewis Hine, di apprensione come nel piccolo appeso ad un carro votivo in veste di angelo nella foto di Presutti, o pieno di curiosa dolcezza verso l’animaletto che tiene tra le dita in una fotografia di Luciano Perbellini.

Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri - Home page (comune.verona.it)

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ENG

The Scavi Scaligeri International Centre of Photography, a public institution of the Municipality of Verona, has a photography collection built up over the years from 1997 until 2015, the year of the temporary closure of the space due to renovation and restoration work that will be completed in 2024.

Douglas Kirkland's donation of his Marilyn Monroe photography portfolio was the beginning of the collection, which over the years has been expanded by images left by some of the authors who have exhibited at the Centre. Finally, in 2006 Lanfranco Colombo decided to donate to the Municipality of Verona a part of his immense archive.

For the 2023 edition of the Grenze-Arsenali Fotografici festival, the selection of images to be exhibited at the Meccanico space was led by this year’s theme: Staunen. Staunen is the German expression for astonishment, the remaining open-mouthed in front of some wonder, typical of children, but also that amazement that can however be a sign of a discomfort stemming from a trauma, from a vision that disconcerts, that creates anxiety and fear.

This year’ selection follows the path of fascination, in an attempt to recognise in very different works a common thread that unites them, crossing epochs and authors. 

We will look into the eyes, fatigued by incomprehensible wars, of an elderly Afghan refugee in Alexandra Boulat's portrait, or into the eye-catching and seductive eyes of Marilyn Monroe in one of the portraits by Kirkland, or in the magnetic and mysterious eyes of a young boy in an image by

Lasalandra, or in those of Djimon staring at us full of rage in a photograph by Gorman, or in the blind eyes of Borges in the portrait Paola Agnelli made for him.

The males who fix their gaze on the body of a young Moira Orfei by Mauro De Biasi, more than astonished seeming arrogant in their 1950s masculinity, are placed next, in a sort of counterpoint, to the women on the set of 8 e mezzo, who instead of fixating on the handsome Marcello Mastroianni, in the centre of the picture, look ironically into Tazio Secchiaroli's lens.

Some images capture by their cut, by their ability to portray a person, a place, the element that can explain them: the wrinkled hand of painter Max Erni by Michel Comte, the room of Giorgio Morandi by Luigi Ghirri, the tawdry California of Franco Fontana, or the sunny Sicily of Ferdinando Scianna.

The anguished astonishment in the gloomy images of the Florence flood by Giorgio Lotti, or the procession Spain in the 1960s by Fulvio Roiter, evoking fierce repression in the name of faith.

The joy of being on a hot day in the rain in the photo by Giovanni Del Brenna, and next to it, in a photo by Brogi, impeccable men and women in their nineteenth-century clothes on an early seaside holiday at 'Bagno Felice' in Viareggio.

And finally, the wonder in children's eyes, veiled with infinite emotions: of awe in the famous photograph of Italian migrants on Ellis Island by Lewis Hine, of apprehension as in the small boy hanging from a float an angel in Presutti's photograph, or full of curious sweetness towards the little animal he holds between his fingers in a photograph by Luciano Perbellini.