TABLEAU VIVANT
Come una chiamata all'azione, simbolica ma concreta. Gli sguardi in camera di chi vuole affermare la propria appartenenza a un luogo, la cui vita oggi è affidata principalmente all'iniziativa privata, vorrebbero essere un messaggio non verbale. Un set itinerante in luoghi all'interno del quartiere, fabbriche in disuso, fabbriche a forte impatto ambientale, la massicciata della vecchia ferrovia chiusa ai passeggiatori.
Un fondale dipinto raffigura una vegetazione astratta, un paesaggio ideale in contrasto con quello reale. Tableau vivant nasce dall'esigenza di rappresentare il paesaggio urbano senza dimenticare chi lo abita. Quello che osservate nelle fotografie non è una scenografia, è paesaggio reale, vissuto, attraversato, guardato da persone. Le persone fotografate sono abitanti e frequentatori di questa periferia e ci dicono: ‘’io vivo qui, lavoro qui, questo è il mio quartiere, quello che vedo quando esco di casa. E io sono parte di esso’’. Non c'è fondale che possa nasconderlo.
Chiara Ferrin
Il mio lavoro si divide tra fotografia di scena e fotografia di paesaggio. Due ambiti che non hanno granché in comune ma nei quali riesco a trovare un buon motivo per fotografare.
Collaboro con festival e compagnie teatrali di rilevanza nazionale e internazionale. Le mie fotografie sono state pubblicate da importanti testate giornalistiche e riviste culturali. Sul paesaggio, la mia ricerca passa dalla Sicilia e arriva al giardino sotto casa, nel tentativo di evidenziare le contraddizioni dei comportamenti umani nella natura. Espongo in spazi istituzionali e privati.
Sul mio sito una visione completa www.chiaraferrin.com