Sea Bones
Ricercatori in ambito biomedico studiano gli esoscheletri di esseri marini, conchiglie, aculei di ricci di mare, ossi di seppia, per rifare le parti di ossa umane mancanti. La compatibilità di questi elementi, apparentemente diversi tra loro, dimostra come vi sia in realtà una relazione sostanziale tra uomo e natura.
Il nostro scheletro è composto da fosfato di calcio, il marmo e le conchiglie da carbonato di calcio, una sostanza molto simile e trasformabile. Lo stesso materiale è alla base della vita dei primi organismi esistiti sulla terra, il minerale era sparso in un brodo primordiale che ha dato avvio anche alla sfera dell’organico.
Il progetto fonde attraverso la fotografia il micro e il macro della materia, sovrapponendo i vari strati di realtà in una possibile nuova alleanza. Ciò che è immaginabile ora è assimilare l’appartenenza di umano e naturale a un unico mondo di relazioni.
Il progetto si evolve raccogliendo immagini con vari dispositivi, tra cui il microscopio elettronico che mette in discussione l’idea stessa di foto-grafia, in quanto utilizza fasci di elettroni (e non fotoni) per raccogliere informazione sui volumi e non capta i colori. Alcune immagini sono realizzate in collaborazione con gli ingegneri e ricercatori dell’istituto Ortopedico Rizzoli e dell’Università degli Studi di Bologna.
Rese intercambiabili tra loro, le fotografie sfruttano il supporto trasparente, rivelando questa compatibilità sostanziale anche attraverso la vista e favorendo, con il materiale traslucido, una moltitudine di immagini captate differenti: palpabili o immaginarie.
Caterina Morigi (Ravenna, 1991) vive e lavora Bologna.
Studia Arti Visive all’ Università IUAV di Venezia e Arts Plastiques a Paris8 – Saint Denis. Nella sua pratica registra i mutamenti della materia, mantenendo l’attenzione verso i suoi aspetti meno evidenti, talvolta celati all’interno. Per affrontare la sostanza delle cose si serve di uno sguardo ravvicinato, che si declina nell’osservazione dell’effetto che il tempo ha sulle forme, in superficie e in profondità, facendo in modo che l’opera sia sempre dipendente dalle sue trasformazioni fisiche e connessa con lo spazio circostante, da cui proviene, in maniera sensoriale e di significato. Installazioni, immagini e sculture riflettono le rime visive individuate tra le sfere dell’umano e del naturale, innescando flussi carsici tra storia dell’arte e tecnologia. Per mostre personali e collettive ha esposto in istituzioni italiane e straniere tra cui Museo MAMbo di Bologna, Palazzo Reale (Milano), Art Rotterdam (NL), Museo Nazionale della Montagna (Torino), Fotografia Europea (Reggio Emilia), Villa Della Regina - Polo Museale del Piemonte (Torino), Fondazione Bevilacqua la Masa (Venezia), BACO – Base Arte Contemporanea Odierna (Bergamo), Fondazione Archivio Casa Morra (Napoli), MAR (Ravenna), Video Sound Art Festival (Milano).
ig: @caterinamorigi
ENG
Biomedical researchers are studying the exoskeletons of marine beings, shells, sea urchin quills, cuttlefish, to remake the parts of missing human bones. The compatibility of these apparently different elements shows that there is an actual substantial relationship between man and nature.
Our skeleton is composed of calcium phosphate. Marble and shells of calcium carbonate, a very similar and transformable substance. The same material is at the base of life of the first organisms existed on earth, the mineral was strewn in a primordial soup that also initiate the organic sphere.
The project merges the micro and the macro of matter through photography, overlapping the various layers of reality in a possible new alliance.
The work evolves by collecting images with various devices such as the electron microscope, that questions the very idea of photo-graphy, which uses electron beams not to capture colors, but volume information. Some of the images are made in collaboration with engineers and researchers from the Rizzoli Orthopaedic Institute and the University of Bologna.
Interchangeable with each other, the photographs exploit the transparent support, revealing this matter compatibility also through the gaze and favoring with the translucent material a multitude of different palpable or imaginary images.
Caterina Morigi (Ravenna, 1991) lives and works in Bologna. She studies Visual Arts at the IUAV University in Venice and Arts Plastiques at Paris8 – Saint Denis. Her research focuses on the variations of matter, concentrating its attention on its less evident aspects, often hidden in its core. To deal with the substance of things, she takes on a closer look, which unfolds in the observation of the effect that time has on forms and shapes, deep down as well as on the surface. By doing this, the artwork keeps being dependent on its physical changes and connected to the surrounding space. She superimposes organic and inorganic to explore the relationship between humankind and nature. Caterina Morigi exhibited her artworks in numerous national and international spaces including: the MAMbo Museum (Bologna), Royal Palace of Milan, Art Rotterdam (Netherlands), Museo Nazionale della Montagna (Turin), Fotografia Europea (Reggio Emilia), Villa Della Regina (Turin), Fondazione Bevilacqua la Masa (Venice), BACO (Bergamo), Archivio Casa Morra (Naples), MAR (Ravenna), Video Sound Art festival (Milan).