ravers’ interiors
“Vorresti dirmi di grazia quale strada prendere per uscire di qui?”, disse Alice
“Dipende soprattutto da dove vuoi andare”, disse il gatto.
“Non m’importa molto”, disse Alice.
“Allora non importa che strada prendi” disse il gatto.
“Purchè arrivi in qualche posto”, aggiunse Alice a mò di spiegazione.
“Ah per questo stai pure tranquilla – disse il gatto – basta che non ti fermi prima.”
(L.Carrol - Alice nel paese delle meraviglie)
Come in un parallelo “paese delle meraviglie”, ragazzi e “crew” da diverse parti del mondo sono in continuo movimento, con ogni mezzo - principalmente camper e chi non può permetterselo arriva in treno o addirittura a piedi - alla ricerca delle feste organizzate nelle TAZ “Zone Temporaneamente Autonome”.
Scelgono il luogo, montano i loro sound-system e una musica con volume altissimo inizia a investirli e avvolgere gli alberi nei boschi, nelle spiagge o nei capannoni nell’oscurità della notte.
Luci e corpi danzanti iniziano a confluire davanti ai muri di casse, la musica procede senza sosta col suo ritmo incessante e ripetitivo, fino al mattino del giorno seguente quando la luce sorge nuovamente, e ci si sente totalmente amalgamati a questa temporanea società parallela in grado di emanare piacevoli sensazioni che poi alcuni di loro continuano a rincorrere quando sospendono la loro vita ordinaria di docenti, meccanici, baristi o studenti.
Qui, in questo “paese delle meraviglie”, ogni individuo ha un ruolo fondamentale ma nessuno prevale sugli altri, sono tutti alla ricerca di una distanza dalla quotidianità ed in questa ricerca si stanno ancora muovendo, anche in questo momento, in giro per il mondo di party in party.
Ero curioso di capire le dinamiche di questo mondo parallelo che un po’ per il suo misticismo ed un po’ per il timore mi ha sempre attratto.
Il fatto di essere tutto organizzato in segreto, nessuno conosce la location esatta fino a poche ore dalla festa, i sistemi che si sono evoluti attorno a questa necessità. Di fatto è come se tutto questo non esistesse.
La macchina fotografica è stato il mio lasciapassare per entrare nei loro camper, roulotte, tende e ascoltare le loro storie, osservare come si organizzano e si arrangiano per sposare questo stile di vita che continua nel corso degli anni nonostante divieti e demonizzazioni.
Mi sono avvicinato, ho parlato con loro e mi sono goduto la festa da dentro per poterne comprendere il fascino che con la sua lunga onda continua negli anni ad attirare raver e traveller.
Alessandro Inches
Nato a Terni nel 1983, di recente rientrato dall’Albania dove tra il 2014 d il 2019 ho realizzato una trilogia:
“Fade Into You” che indaga la percezione dell’omosessualità nel paese balcanico;
“Voices across the sea” sul fenomeno dell’esportazione dei call center italiani;
“Ikim” riguardo la continua migrazione del popolo Albanese e la sua nota diaspora ed esposto al Muzeu Historik Kombetar di Tirana durante il Tirana Photo Festival 2019.
Nel 2018 ho lavorato per Der Spiegel e Die Zeit, realizzando dei reportage sulla diaspora Albanese e su un campo di addestramento militare Iraniano presente nei pressi della capitale.
Oltre ai lavori sull’Albania 2019 ho realizzato “ravers’ interiors” indagine sul mondo traveler dei freeparty che è diventato anche una fanzine autoprodotta.
Nel 2017 il libro “Steel Here – America Flavor” curato da Elisa Biagi, approccio autoriale al racconto di una squadra di Football Americano dilettantistica Ternana (gli Steelers). Da cui è stata poi realizzata una mostra al MUFA (Museo del Football Americano) di Castel Giorgio.
Nel 2016 ho partecipato alla mostra collettiva sulla Street Photography Italiana “ET CETERA - Italian Street Photography”, ospitata dall’ Istituto Italiano di Cultura a Praga (Repubblica Ceca).
Nel 2015 durante la cerimonia di apertura del primo TIphF (Tirana International Photo Festival) ho presentato il progetto fotografico “Ikim” sulla diaspora Albanese.
Ho studiato la fotografia principalmente da autodidatta ma anche frequentando corsi e laboratori: “Ad Personam” percorso curatoriale con Laura Manione
“IsoZero” autorialità nella fotografia, tenuto dal fotografo Efrem Raimondi;
“how to write about you and your art” presentazione di progetti fotografici personali con Laura Tori Petrillo per Academy Now;
Sviluppo e stampa della fotografia analogica con Stefano Bernardoni;
Fotografia documentaria con il fotografo Andrea Roversi.
www.alessandroinches.com
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